Forse Apple la comprerà ma per adesso Netflix continua a regalarci sorprese ed il 22 dicembre ha esordito la serie di documentari The Toys That Made US che ripercorrono le origini di alcuni brand di giocattoli dall'importanza capitale per la nostra generazione.
Un percorso di formazione che ha portato tanti ragazzini ad essere dei veri nerd con delle collezioni da paura ed il primo episodio parla del successo planetario di Star Wars e rivela molte curiosità.
Ci sono collezionisti incredibili, molto spesso americani che hanno fatto dei giocattoli la loro vita, ed al confronto i miei Gunpla sono un piccolo tributo a Gundam di fianco al loro maniacale operato nel reperire ogni singolo manufatto del brand che amano.
Ci sono pezzi rarissimi e tante curiosità da scoprire che effettivamente non sapevo ma la cosa davvero interessante è che vengono narrate con cura e dedizione trascinando lo spettatore in un vortice di sapere infuso che non stufa anzi affascina con prodotti davvero singolari.
Poi tocca nel secondo episodio a Barbie ed il suo impero del male fatto di bellezza irraggiungibile e puro maschilismo ma che ha cambiato per sempre le bambole portando a noi le action figures di donnine nipponiche che segretamente amiamo più delle nostre fidanzate.
Il terzo episodio abbraccia il mondo di He-Man and the Masters of the Universe che fece capire come fare merchandising da un cartone animato e spremerlo sino all'osso.
I prodotti ad esso dedicati vanno dal bellissimo all'incredibilmente zarro ma ancora adesso a vedere certi babbaccetti mi scende una lacrimuccia sopratutto nello scoprire quanto valgono adesso alcuni pezzi che da bambino avevo distrutto o che le mamme di tutto il mondo hanno buttato via durante la nostra crescita.
Si tratta di scoperte che in un certo senso sapevo ma vederle quantificate in un documentario rende reale la fantasia e tutto sommato da corpo a tutti noi collezionisti dimostrando che un hobby può valere denaro sonante oltre a riscaldare l'animo.
I prodotti ad esso dedicati vanno dal bellissimo all'incredibilmente zarro ma ancora adesso a vedere certi babbaccetti mi scende una lacrimuccia sopratutto nello scoprire quanto valgono adesso alcuni pezzi che da bambino avevo distrutto o che le mamme di tutto il mondo hanno buttato via durante la nostra crescita.
Si tratta di scoperte che in un certo senso sapevo ma vederle quantificate in un documentario rende reale la fantasia e tutto sommato da corpo a tutti noi collezionisti dimostrando che un hobby può valere denaro sonante oltre a riscaldare l'animo.
Per finire il quarto episodio uscito vede i G.I.Joe evolversi da bambolotti giganti ad action figures militari, che tutti noi abbiamo amato e posseduto in diversi esemplari, svelando cosa si cela dietro a questo brand dal forte spirito patriotico.
I prossimi episodi in previsione per il 2018 sono incentrati in ordine su Hello Kitty, i Transformers delle prime generazioni che erano un perfetto connubio tra robottoni giapponesi trasformabili e serial americani, per finire poi con con i giocattoli di Star Trek che sono molto curioso di vedere dato che la mia conoscenza si limita ai modellini delle astronavi.
Ogni episodio di circa un ora è pieno di chicche ed aneddoti che acculturiscono lo spettatore, come i documentari narrati da Piero Angela, facendo non solo capire cosa hanno rappresentato per diverse generazioni ma è anche sconvolgente vedere cosa sono disposti a fare i collezionisti per certe rarità e come a volte il successo non sia eterno ma la fama che ne deriva si.
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