Alita ritorna con Mars Chronicle


Sembra ieri che leggevo Alita, uno dei primi manga Panini che abbia mai letto e secondo solo a Dragon Ball della Star Comics che era un must per ogni ragazzino nerd della mia generazione, quindi dopo venticinque anni vedere un nuovo Alita numero uno e leggerlo con trepidazione non mi sembra vero.
Dopo il non proprio eccelso, anzi troppo prolisso oserei dire, Last Order ecco che Yukito Kishiro ci ripropone il passato di Yoko andando direttamente al principio con la guerra su Marte e quella che diventerà Alita ancora bambina.


La difficoltà di abbandonare il personaggio più famoso ed inventare qualcosa di veramente nuovo è ormai un problema di tutti gli autori giapponesi, se si pensa che la Takahashi o Adachi per quanto ridondanti hanno creato decine di serie di successo, vedere un autore ancorato così profondamente al suo personaggio un po mi rattrista.
Andare avanti sarebbe un insulto, e dopo il fallimento di Aqua Knight anche creare qualcosa di diverso è impensabile per Kishiro, quindi non si può che tornare alle origini.


Certamente prenderla così alla lontana con un personaggio pressoché indifeso, nonostante il corpo robotico in cui si trova per sopravvivere alle ferite di guerra, è una scelta particolare ma non sbagliata.
Il punto di vista inedito, la Yoko che scappa dai soldati con altre bambine menomate e la crudeltà di una guerra ingiusta sono ottimi elementi che traspaiono a pieno in questo primo numero.
Infatti sono ansioso di vedere cosa tirerà fuori e se davvero ci pupperemo tutta l'adolescenza di Alita o sarà riservata ad un altra serie mentre questa si occuperà solo della sua infanzia.
I disegni comunque sono sempre bellissimi ed il design cyberpunk ottimo come nel resto della serie quindi è caldamente consigliato a chi ama la fantascienza o vuole solo rituffarsi nel mondo crudo e violento di Alita.

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