Alle tre sorelle Koda, un giorno, arriva la notizia della morte del padre. La loro reazione, all’inizio, è pressoché apatica: in fondo lui aveva un’altra famiglia, con la quale viveva in una località termale lontana dalla loro città. Al funerale, però, ritrovano l’affetto per quell’uomo buono, amato da tutti, di cui in effetti sanno poco...
Così inizia il manga di Akimi Yoshida intitolato Umimachi Diary e ribattezzato per l'occidente Our Little Sister disponibile da poco in Italia grazie a Star Comics.
Potrà sembrare fuori tempo e certamente i lettori di oggi vogliono altro ma questo manga mi ha colpito fortemente e lo consiglio dal cuore.
Si tratta di una serie di otto volumi ancora in corso che nonostante risalga al 2007 presenta uno spaccato del Giappone tipico del finire degli anni 80, sospeso tra modernità e tradizioni, con un disegno molto vintage che però non mi dispiace.
La storia è davvero valida e può rivaleggiare con Maison Ikkoku e le opere di Adachi senza problemi grazie a personaggi ben caratterizzati che colpiscono il lettore.
Questa storia toccante e poetica, a tratti simile al romanzo Piccole Donne di Luisa May Alcott per molti versi, ha colpito fortemente la critica ed il film live tratto da essa è riuscito a vincere nel 2016 il Japan Academy Award come miglior film ed una nomination a Cannes 2015 attestandone l'alta qualità narrativa.
Insomma è un manga da leggere assolutamente se si vuole una storia romantica ma non sdolcinata come gli shoujo moderni ed anche il film è da vedere.
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