Shin Gojira - quando Hideaki Anno ci mette del suo in Godzilla


Si può dire che tutti conoscono Godzilla anche se in pochi hanno davvero visto i film classici di questo kaiju creato da Eiji Tsuburaya con tutta la sua dose di patriottismo e tematiche sociali così orribilmente belle.
I giovani d'oggi non possono capire quanto un omino dentro ad un costume da mostro abbia influenzato anime, manga, e videogiochi senza contare la fantascienza giapponese in generale e se oggi esiste Monster Hunter dovete solo ringraziare Godzilla.


Per questo almeno per me, e quelli della mia generazione, i mostri giganti ed i film ad essi dedicati sono un must da ricordare con affetto e  possibilmente non guardare mai.
Infatti guardando indietro con il senno di poi saltano subito all' occhio cose traumatizzanti come Godzilla Jr. incrinando il mito.


Poi arrivano i film americani che tengono poco dello spirito originale per soppiantarlo con scene tamarre ed alla fine arriva il nuovo film giapponese e pensi che la salvezza sia vicina ma leggi che il regista è Hideaki Anno ed un po muori dentro.


Per chi fosse vissuto in un sottoscala schiavizzato come Harry Potter, ma senza magia e più cacca di gufo, Anno è il regista ed autore di uno dei capisaldi della nuova animazione robotica giapponese ovvero Neon Genesis Evangelion ed anche sei suoi remake o meglio Rebuild of Evangelion da cui ha preso una pausa proprio per dedicarsi a questo film.


Dopo questo pistolotto atto a scremare i lettori interessati dai fancazzisti illetterati e dare contesto a quello che sto per dire ecco la mia recensione.
Il film è del 2016 e quindi non mi spiego il design volutamente troppo old style soprattutto per le prime scene di Godzilla larva con gli occhioni lattiginosi che nonostante la buona CG fa rimpiangere gli anni 60 ed i suoi gommosi kaiju artigianali.


In mezzo al film, della durata di ben due ore, c'e molto politichese ovvero tutta una serie di retroscena sul funzionamento della burocrazia giapponese che per un occidentale è quasi da lascia passare A38. 


Ciò sfocia in quelle scene WTF parlate in inglese con la giappopatonza americana chiamata Kayoko Ann Patterson interpretata da Satomi Ishihara, vista nel ruolo di Hange in Attack on Titan, che scioglie il suo cuore di ghiaccio per il bel Rando Yaguchi interpretato da Hiroki Hasegawa, visto anche lui nel live action di Attack on Titan ne ruolo del capitano Shikishima, che fa molto love commedy orientale e stona con il resto del film.


Ci sono scene epiche ma che sanno troppo di Anno ovvero quelle dello schieramento delle forze di autodifesa contro la minaccia ancora non identificata che ricordano davvero troppo le contromisure contro il terzo angelo.


Molto belle invece le scene in Godzilla fa Godzilla ed abbatte aerei e carri armati, nonché missili, con i suoi raggi laser nucleari.
La scena della devastazione di Tokyo è da manuale e molto cazzuta anche se a ripensarci sembra una serata in discoteca anni 90 dopo qualche aggiuntina grazie alla quale vedi i draghi.


Infatti questo non è il Godzilla amico dei fiori che salta fuori a metà film per salvare l'umanità da mostri giganti provocando a sua volta una devastazione immane, no questo è il primo terribile Godzilla incarnazione stessa del potere della natura evolutasi in qualcosa di aberrante.


Godzilla non devasta Tokyo perché sa essere la capitale di quella gente dagli occhi a mandorla con i robottoni giganti sotto la piscina ma semplicemente perché si trova tra il punto A ed il punto B del suo percorso quindi nonostante non sia un vero remake questo film si pone molto vicino a quello originale del 1954 ponendo al centro degli eventi gli umani che devono fronteggiare una tale, immensa, minaccia.


Certo vedere sconfitto il mostro gigante da una splendida operazione tattica volta a fargli ingurgitare un liquido refrigerante è straniante, ma meno assurdo della bomba oxygen destroy, dopo resta solo il finale aperto ed inconcepibile alla Anno ed il film è finito.


In definitiva non è un brutto film, figlio più dei live action moderni piuttosto dei film di kaiju degli anni 80, e le atmosfere da disaster movie dove tutto va male siano alla soluzione estrema che però funziona per quanto scontato non mi è dispiaciuto.
Si tratta di una pellicola da vedere one shot senza paragonarla troppo al resto della saga,  e certamente non al filone americano, quindi se vi capita dategli un occhio perché tra alti e bassi è molto meglio di tanta altra roba.

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