Sarà il periodo, sarà che ormai di Gunpla ne ho tanti, ma dall'inizio del nuovo anno mi sono voluto dedicare a nuovi tipi di model kit per provare emozioni diverse.
In alcuni casi il risultato non è ottimale, come per i Patlabor AV-98 Ingram ed il Type-J9 Griffon che risentono della vecchiaia del concept con cui sono stati ideati, ma ci sono state anche piacevoli sorprese pescando kit non Bandai.
Mi sono dedicato infatti ai model kit della Fujimi, che principalmente realizza modellini tratti da serial fantascientifici e la mascotte Kumamon, ed ho trovato la prima uscita della serie Chibimaru Godzilla davvero ottima.
Anche questo kit dedicato a Mechagodzilla è di buona fattura e molto interessante da montare soprattutto vista la mole di pezzi che lo compongono.
La differenza principale con il precedente model kit sta nel fatto che qui non solo sono presenti un sacco di parti aggiuntive, che danno al modello anche una maggiore mobilità, ma necessita di molte panel line.
Infatti i dettagli del modello sono molti ma con il grigio, ed una plastica che francamente non è di buona qualità e presenta molte striature, senza una grande dose di panel line con il nero non si vede praticamente nulla.
Prima di comporre la testa ci sono diversi passaggi ma il risultato vale le fatiche dell'assemblaggio multistrato.
Infatti la testa rifinita è un piccolo capolavoro e l'unico difetto sono i vetri degli occhi che non si inseriscono al primo colpo, trovo invece molto bella la bocca che può aprirsi con i piccoli denti aguzzi.
La spalla è semplice ma necessita di panel line a manetta per perdere l'effetto da blocco unico, qual'è, e lo snodo garantisce una certa mobilità laterale all'arto una volta montato.
L'avambraccio per quanto minuto è simile a quello di un Gunpla SD con il poly cap che permette di piegare il gomito mentre Godzilla non può farlo.
Le mani sono meno stilose di quelle Godzilla con le unghie singole ma fanno il loro effetto grazie anche agli adesivi neri sulla parte interna.
Le gambe sono belle cicciotte come ci si aspetterebbe da un super deformed ed invece di avere una clip morbida per la giuntura la Fujimi ha optato per una giuntura più resistente in plastica così da reggere bene il peso del torso che è di notevoli dimensioni.
La gamba è costituita da diverse placche sovrapposte e con un paio di adesivi, nella confezione sono presenti anche le decal ad acqua ma ho preferito non usarle, il pezzo acquisisce un forte carattere.
Il piede ha bisogno di panel line come se piovesse soprattutto per gli attacchi delle dita e sotto così da essere bello marcato e distanziato.
La gamba completa è solida e robusta, senza snodi al ginocchio ma trasmette quella sensazione di potenza e cattiveria che merita la versione meccanica di un kaiju.
Il torso è la parte più lunga e complicata da montare, non è speculare come i due arti e vanta un sacco di pezzi sovrapposti che donano dettagli magnifici ad un modello di appena dieci centimetri.
Il fatto che gli innesti siano messi su un supporto inserito dentro e poi sigillato dona un peso incredibile al pezzo e prima di avere il busto completo ci vorranno tanti altri passaggi ma è proprio questo il bello.
Il collo rimane fisso nella parte in basso e la testa in definitiva non ha grande mobilità, da notare che i fori neri sono adesivi, o decal se preferite una sfumatura più tenue, mentre tutto il resto sono mie panel line a mano.
La placca anteriore è rimovibile così da avere il petto chiuso o aperto con il cannone a raggi, personalmente penso che con un minimo di sbattimento potevano fare gli sportelli mobili.
Ma visto che il modello costa appena una ventina di euro, anche se tra iva e tasse l'ho pagato di più, va già bene che diano la possibilità di cambiare il pezzo.
Ora si passa a rifinire la schiena che come quella di Godzilla ha le spine ma in questo caso si tratta di singole parti da pannellare per fare risaltare i dettagli.
L'addome è una parte separata a cui vanno inserite delle placche ed i tubi per fare l'effetto meccanico, infatti una delle cose che mi ha colpito di questo modello è la mole di dettagli tridimensionali dall'aria meccanica che si creano sovrapponendo le varie parti.
Infatti questa placca ed i tubi visti così non sono il massimo ma uniti al resto fanno davvero scena.
Il bacino infatti si compone di pochi altri pezzi, tra cui il perno per le gambe ad inserimento laterale, e già prende forma qualcosa di meraviglioso.
Una volta unito al resto si ottiene un pezzo robusto e pesante pieno di dettagli e parti in rilievo ma adesso inizia la parte pallosa della costruzione.
Infatti la cosa in tre segmenti è stata noiosa e lunga da realizzare non tanto per gli agganci, che sono pochi e molto semplici da assemblare ma per fli adesivi da posizionare nelle giunture per annerire le parti.
La resa è notevole ma gli adesivi combaciano male e spesso si incastrano piegandosi, soprattutto la parte finale è uno sbattone incredibile e poi le varie scaglie vanno pannellate per risaltare il dettaglio del perno centrale rendendo il tutto molto laborioso.
Devo ammettere però che alla fine sono soddisfatto del risultato ottenuto e questa coda bella lunga e flessibile è davvero uno spettacolo.
Ecco infene il modello completato e pronto ad essere esposto, il pezzo è molto stabile anche se le braccia alla fine nonostante gli snodi non hanno una grande manovrabilità ma fanno il loro sporco lavoro dando a Chibimaru Mechagodzilla un aspetto poderoso.
Messi a confronto i due kaiju mostrano tutta la loro aggressività e pucchosità, mi sono divertito molto a costruire questo piccolino ma viste le mie condizioni malaticce non è stato facile realizzare con perizia tutti quei dettagli.
Si tratta comunque di un ottimo model kit per gli appassionati di Godzilla e lo consiglio caldamente a tutti coloro che si vogliono divertire costruiendo un modellino.
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