Innovazione, rivoluzione, cambiamento, ma soprattutto sgomento è quello che ormai ogni serie super eroistica contemporanea cerca di dare al lettore ed ormai sono in poche a riuscire a farlo davvero.
Per questo per rilanciare il ritorno di Steve Rogers come Capitan America, Captain per gli amici, la Marvel si è affidata a Nick Spencer e sebbene il primo numero di questa serie sia uscito solo da un paio di giorni in patria ha già suscitato un tale scandalo da fare indignare tutti i fan del pianeta.
Partiamo però in ordine sparso con l'analisi della situazione e sopratutto del costume nuovo di Cap che con i disegni di Jesus Saiz, al lavoro con Spencer anche su Black Widow, che devo dire mi piacciono abbastanza perché moderni e definiti ma con quel design super eroistico classico di una volta.
Come per l'armatura di Iron Man 3 è l'insieme di quei colori ad essere stonato e non il singolo componente.
Non sono un grande fan del capitano e quindi non conosco bene i retroscena delle sue origini, narrate più e più volte, ma credo che questo approccio alla sua infanzia creato da Spencer sia alquanto innovativo per il personaggio ed i flashback a tinte noir con solo il rosso acceso mi piacciono un sacco.
Alternando passato e presente in queste trenta pagine di forte impatto narrativo Cap e la sua squadra patriotica si trova ad affrontare i terroristi dell'Hydra con toni drammatici e molto più realistici di altre storie per poi arrivare al confronto con Zemo, quello in maschera che è meno pagliaccio di quello visto in Civil War al cinema, per scoprire così l'amara verità.
Quello che però mi ha colpito di più è stato il rapporto tra Steve e Sharon, lei adesso vecchia mentre lui giovane e forte, che francamente ormai fatico a comprendere dopo decine di tira e molla e mille nuovi punti di partenza.
Ma se siete ancora qui a leggere e non lo sapete ecco la grande rivelazione che ha scosso il mondo dei comics negli ultimi giorni.
Ebbene si, è stata tutta una menzogna, da sempre il buon Steve Rogers era ed è tutt'ora un agente dell'Hydra!
Ancora prima di diventare un soldato, ancora prima di essere un eroe acclamato dal mondo intero, la sua infanzia era stata segnata da questa organizzazione e tutte le battaglie e le vittorie contro di essa sono solo bugie.
Persino Chris Evans è stato interpellato al riguardo e l'editore Tom Brevoort ha rilasciato un intervista al Time per spiegare che non si tratta di un clone, ne di altre diavolerie Marvel, semplicemente siamo sempre stati ingannati.
Devo dire dopo lo shock iniziale del fan purista che è in me ormai una trovata del genere in realtà è solo sensazionalismo e non mi colpisce più di tanto ma voglio leggere come prosegue questo voltafaccia di uno dei personaggi più iconici del mondo dei comics americani e certamente non può essere peggio di quella zarrata di Nomad.
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