Violenza gratuita? - Max Payne vs Manhunt #PS2PS4


Grazie a molte associazioni di genitori, principalmente in America, ed alla disinformazione generale dei media pronti a demonizzare i videogiochi pur di fare parlare di se dando una versione distorta della realtà ormai i videogame sono sinonimo di violenza, ed è vero!
Chi sostiene il contrario dovrebbe smettere di giocare alla Wii e provare una console vera così da vedere realmente il mondo videoludico nella sua interezza.


Infatti i videogiochi non sono solo tenere creature come i Pokemon da fare combattere tra di loro sino alla morte, nel corso degli anni oltre alla violenza gratuita hanno saputo dare ai giocatori mature storie pulp degne dei film hollywoodiani.
Primo tra tutti GTA ed è proprio dai ragazzi di Rockstar che nascono questi due grandi classici della Playstation 2 tornati in versione digitale su PS4 da poco e che ho rigiocato con piacere.


Infatti Max Payne è stato per l'industria videoludica un apripista noteovole ma non solo per la sua cruda violenza, ha creato il bullet time ormai abusato sotto mille altri nomi e le kill cam, rese famose da giochi come Sniper, quel modo di narrare una storia a capitoli in modo cinematico e dannatamente noir.


La storia del povero Max Payne è un concentrato di cattiveria non indifferente ma non sono tanto i proiettili a rendere il gioco violenta quanto il suo cinismo e le situazioni da pugno nello stomaco.
Come l'inizio del gioco in cui Max torna a casa per trovare sua moglie stuprata da due tossici strafatti e suo figlio di pochi mesi ucciso nella culla.
Ecco questa è violenza, questo è qualcosa che mi ha segnato facendomi guardare con occhi diversi i giochi che sino adesso ritenevo violenti.


Qui non si tratta di strappare braccia ai nemici o fargli esplodere la testa come in Mortal Kombat,  il viaggio di Max verso i recessi bui dell'animo umano sono qualcosa che all'epoca aveva rivoluzionato tutto.
Naturalmente la giocabilità all'epoca era notevole mentre adesso risulta molto macchinosa e la mira non è facile da gestire con le doppie leve, ma se non ci avete mai giocato non sapete cosa vi perdete.
La cura in certi dettagli è quello che ha portato Rockstar ad essere una grande software house e che mi fa amare le sue produzioni, come lo splendido Bully che sto rigiocando con piacere.


Passiamo adesso a Manhunt titolo dalle meccaniche fortemente stealth che nel 2003 aveva colpito la critica per la sua innata cattiveria, dopo due anni da Max Payne Rockstar creava nuovamente scalpore ma questa volta più che la storia era il gameplay a dare pugni nello stomaco al giocatore.


La storia di James Earl Cash è molto diversa da quella dell'antieroe Max Payne, Cash meritava di essere ucciso per i suoi crimini ed il gioco mortale in cui si trova invischiato è una sorta di purgatorio distorto che sembra uscito dalla mente di David Lynch.


Soffocare i nemici con sacchetto di plastica è una delle azioni meno violente da compiere e la natura stealth del gioco impone una certa tattica e di evitare i combattimenti inutili eliminando i nemici nell'ombra.


Queste meccaniche unite alle telecamere in stile reality show per sottolineare che questo è uno spettacolo per gente ricca ed annoiata enfatizza ogni scena, a cui il regista darà un voto a fine riprese, e la difficoltà elevata farà piacere agli amanti dell'hardcore.


Quello che mi ha lasciato un po interdetto è che nonostante entrambi i giochi abbiano lo stesso prezzo solo Manhunt ha un set completo di trofei con il platino mentre Max Payne si limita a soli 11 trofei ma secondo me è meglio come storia e potevano crearne di più.
Tra i due titoli emerge vincitore come gameplay Max Payne,  anche se la violenza più splatter di Manhunt potrà attrarre i bimbiminkia Payne ha tematiche molto più crude, ma comunque entrambi i giochi pur poggiando su questo cardine si distinguono dalla massa come ottimi titoli.


Soprattutto Max Payne oggi come nel 2001 stupisce per il suo fotorealismo e la grafica ripulita è un piacere da guardare su un televisore HD nonostante i pichi poligoni.
Il sonoro di entrambi i giochi è spaziale, musiche splendide e d'atmosfera che cullano il giocatore mentre si immerge in situazioni da incubo, ed il doppiaggio italiano è validissimo.


Devo segnalare la possibilità di usare i cheat, cosa che soprattutto in Max Payne snellisce l'esperienza di gioco rendendolo facilissimo mentre per Manhunt bisogna almeno finire il gioco una volta per poterli usare, e la cosa bella è che non disabilitano i trofei.
Se non li avete mai fatti rimediate subito ma se siete convinti che giochi come Dark Souls siano difficili probabilmente è proprio perché non avete mai giocato a questi e come ho detto il grado di violenza e cattiveria di questi due titoli é molto superiore a quello che circola su PS4 e viene considerato tale.
La violenza fa parte dell'esperienza di gioco e vorrei ricordare che i videogiochi sono anche per adulti e proprio per questo i bambini non dovrebbero giocare a cose simili ma una persona matura può divertircisi tantissimo.

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