The Shannara Chronicles il telefilm tratto dalla saga di Terry Brooks


Sempre più spesso per creare un film o una serie di successo si ripesca qualche vecchio libro e così è stato in parte per la serie televisiva ispirata a Shannara, dal 5 gennaio sono andati in onda in America su MTV già quattro dei dieci episodi che compongono la prima stagione e quindi posso fare una recensione alquanto chiara della situazione.
Infatti svolgendosi centinaia di anni dopo questa serie si slega dai romanzi ma ne tiene principalmente lo stile e porta però sullo schermo una versione post apocalittica dei libri di Terry Brroks.


Anzi sarebbe meglio dire che The Shannara Chronicles porta alla luce l'ambientazione post apocalittica creata da Terry Brooks negli ultimi libri che collegano il nostro mondo a quello prevalentemente fantasy dei primi romanzi del ciclo di Shannara.



Infatti i troll sono umani rimasti fuori dalla barriera e mutati che vanno in giro vestiti come i predoni di Fallout e i resti del vecchio mondo sono inequivocabilmente rovine di palazzi ed autostrade mentre quando leggevo i libri immaginavo città ciclopiche costruite da antichi saggi e non un grttacielo.




Visto che ormai nei romanzi del Verbo è stato fatto il collegamento per la serie televisiva si è puntato a ricreare un ambientazione sognate, la città degli elfi Arborlon e le vallate circostanti sono il classico paesaggio da Signore degli Anelli ma questa volta non hanno usato la CG per rimuovere le macchine.


Anzi ne hanno aggiunte per creare uno scenario facile da assimilare anche per chi non ha letto i libri, infatti io sono rimasto alle prime saghe fantasy, così da non dover spiegare troppo sulla civiltà avanzata che c'era prima, come succede anche in Final Fantasy VII dove i Cetra sono viaggiatori spaziali, perché ormai è un escamotage alquanto usato nei videogiochi e nei fumetti.


La trama si basa sul secondo libro della trilogia classica, Le pietre magiche di Shannara, e vede la storia di Wil Ohmsford ultimo erede di Shannara in un mondo che ha dimenticato la magia e non crede ai demoni proprio quando l’Eterea sta morendo rimpendo il sigillo che tiene imprigionati tali mostri.


I personaggi sono interessanti, Wil è interpretato da Austin Butler con il suo cappellino di lana da spacciatore, nella prima parte del doppio episodio Chosen la caratterizzazione è alquanto menosa ma poi migliora con l’arrivo di altri comprimari.




Prima di sviluppare qualche potere magico, e farsi crescere i coglioni, grazie alle pietre magiche di Shannara servono un po di stimoli ma Wil sembra destinato a diventare il classico eroe fantasy che passa da una gioventù spensierata ad un compito mistico in cui deve salvare il mondo.


Butler è conosciuto anche per il personaggio di Chase in Arrow e per aver fatto Zoey 101 e finalmente nel quarto episodio diventa sicuro di se ed è quasi pronto per essere l’eroe della serie e per la gioia delle ragazzine ecco la sua scena di tonici addominali.


Gli elfi sono quasi tutti odiosi con le loro orecchie a punta e per fortuna il bello e spavaldo Lorin ci abbandona subito evitando alla serie di diventare come Twilight.


Però devo ammettere che John Rhys Davies, che mi piace ricordare nel ruolo di Sallah in Indiana Jones e Gimli ne Il Signore degli Anelli, è adatto al ruolo del re degli elfi Eventine Elessedil che inizialmente sembra una guest star per mettere qualche attore famoso nel cast ma poi rimane ed ha un ruolo molto importante per lo svolgersi della storia.


Quindi eccoci al secondo pg del party che è anche il primo ad apparire in una corsa ad ostacoli nel bosco che mi ricorda vagamente Hunger Games, anche perché è davvero stupido scegliere gli Eletti per proteggere l’albero sacro con una corsa campestre, ma alla fine Amberle Elessedil è forse il personaggi migliore del telefilm.


La principessa degli elfi che sfida le convenzioni sociale per diventare Eletta ed ha le visioni su quello che deve fare, perché è l’unica che sembra avere davvero un destino da compiere come ogni personaggio principale di un videogame o libro fantasy, è interpretata da Poppy Drayton che oltre a questo nome da pornostar recita bene ed è una gran topolona.


Il terzo personaggio del party che si forma alla fine del quarto episodio è la nomade Eretria che già dal primo episodio riveste il ruolo della bad girl che deruba e denuda Wil delle sue pietre magiche ed usa i suoi occhioni da cerbiatta per confonderlo creando anche un triangolo amoroso nel gruppo.


Eretria è interpretata da Ivana Baquero e visto che il suo volto mi ricordava qualcosa sono andato a vedere subito la sua filmografia scoprendo che lei era Ofelia, la ragazzina de Il labirinto del Fauno,  e che in soli dieci anni è diventata una patata astrale.


E' passata da ragazzina disadattata degli anni quaranta a questo...


Diciamo quindi che anche se questa serie è molto più sobria di quelle trasmesse su canali come Starz e HBO non hanno lesinatu sul cast scegliendo solo persone del bell'aspetto, anche i ragazzi, cosa che poco si accosta alle terre desolate da cui dovrebbero provenire.


Un personaggio molto importante per lo sviluppo della serie sembra essere Cephelo il capo dei nomadi e padre/padrone adottivo di Eretria interpretato da James Remar e che svolge il compito di cattivone umano della serie nei primi episodi.


I suoi intrighi ricordano un po i cattivi di The Walking Dead mentre il design è certamente ipsirato ai sopravvissuti di Mad Max e gli mancano solo le moto ed i carri corazzati per essere dei personaggi puramente post apocalittici.


La figura di Allanon resta per me alquanto ambigua infatti se all’inizio sembrava il mentore di Wil alla fine del quarto episodio lo lascia andare allo sbaraglio senza avergli insegnato nulla ed in pratica è il principale collegamento con la saga di Brooks visto che era uno dei personaggi principali della prima saga di Shannara ed è presente anche nelle successive.


E’ interpretato da Manu Bennet che però con quel mullet sembra un po ridicolo, invece era alquanto fiero nei panni di Slade Wilson  ovvero deathstroke in Arrow, ed è anche colui che si cela dietro il pesante trucco e la CG di Azog il profanatore ne Lo Hobbit ma penso che tutti lo conoscano meglio come Crixus in Spartacus.


Dalle anticipazioni del quinto episodio sembra comunque che la trama si splitterà in due seguendo le vicende della compagnia di Wil e gli intrighi di palazzo con Allanon ed Eventine osteggiati da chi non vuole ancora credere alla magia e dalla spia nemica il Camaleonte.
Certo che il saggio druido poteva dargli il colpo di grazia ma così gli sceneggiatori si assicurano un personaggio utile per lo svolgersi della trama visto che è anche creduto morto.


Negli episodi tre e quattro appare anche Bandon interpretato da Marcus Vanco che potrebbe regalarci delle gioie con le sue visioni del futuro e visto che è accreditato per tutto il resto della serie dovrebbe combinare qualcosa a palazzo.


Insomma devo dire che questo telefilm mi ha sorpreso e mi sono visto due episodi alla volta mentre ero convalescnte dall’influenza con sommo piacere e li ho trovati gradevoli anche se non innovativi.


Anzi giocano facile con citazioni come i viaggi di Jerle Shannara e qualche chicca buttata li per gli amanti dei romanzi ma cerca comunque di essere moderna e visivamente intrigante, come la casa sull’albero degna di un designer svedese.




La CG per creare i demoni è di buon livello e gli effetti speciali in generale sono convincenti e risultano gradevoli da vedere e per niente invasivi, molto si basa sulla buona fotografia delle ambientazioni e la coreografia degli scenari naturali.


Il male è incarnato da Dagda Mor che veste i panni del druido corrotot dal male e rinchiuso nel Divieto con i demoni, è il primo a liverarsi ma visto che non ha riacquistato tutti i suoi poteri resta confinato nel cerchio magico da lui stesso eretto per difendersi e manda in anvascoperta altri demoni per combattere le sue battaglie.


Dagda Mor mi ricorda un po Sauron che comanda tanto ed agisce poco, non può muoversi e potrebbe essere facilmente distrutto da un solo oggetto custodito da una compagnia di pochi individui di diverse razze, e forse è la cosa più banale della serie.


Quindi fantascienza e fantasy si fondono in un ottima serie godibile anche per chi non ha letto i romanzi ma da cui trae un ottimo background con cui arricchire un mondo degno di essere conosciuto.


Mi sono dilungato principalmente sui personaggi e gli attori perché alla fin fine questi primi quattro episodi non sono altro che un lungo intro per creare i personaggi che partecipano alla quest e solo adesso la storia inizia davvero, un po come un primo film di una trilogia, ed il mio giudizio su questo inizio è positivo perché voglio vederne ancora mentre altre serie sono ancora li in attesa della voglia di vederle.
Mi aspetto molto dai prossimi episodi e per adesso è la prima serie del 2016 a colpirmi favorevolmente.

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