Gauntlet Slayer Edition vs Overlord La Compagnia del Flagello


Grazie all'istant game collection ho finalmente potuto mettere le mani sulla nuova incarnazione di Gauntlet senza spendere un soldo e nonostante la gioia sia scemata man mano giocando i giuvini doggi non possono capire a pieno cosa ha rappresentato questa saga per chi come me è cresciuto in sala giochi.
Inoltre grazie al Black Friday ho preso a pochissimo anche il nuovo Overlord che si è reinventato in un hack'n'slash molto simpatico, entrambi i titoli sono con i sottotitoli in italiano e quindi godibili per tutti, ma andiamo con ordine.


Il primo Gauntlet nasce nel 1985 ed in sala giochi è subito rivoluzione con la possibilità di giocare in quattro contemporaneamente a menare orde ed orde di mostri in cerca dell'uscita del labirinto.


Certo non era comodissimo, e qualcuno doveva fare per forza l'elfo, però all'epoca spaccava di brutto attestandosi ad una di quelle cose da fare ad ogni visita finché le console domestiche non hanno preso il sopravvento lasciando i coin op a pochi luoghi malfamati pullulanti di varie etnie.


Nel corso degli anni sono state diverse le incarnazioni di questo gioco ma dopo Gauntlet IV per Genesis nel 1993 si balza al disastroso Gauntlet Legends per Playstation, Dreamcast, e Nintendo 64 nel 1998 e l'agghiacciante Gauntlet seven Sorrows per PS2 e X-box nel 2005.


Quindi che dopo nove anni sia uscito un nuovo capitolo della saga, anche se la storia è pressoché identica ed inesistente dopo la morte di Atari e Midway grazie agli sforzi di Warner Bros che ha comprato il marchio facendo realizzare Gaunlet Slayer Edition ai ragazzi di Arrowhead, già autori dell'ottimo Helldivers, mi ha stupito.


Dopo un anno e molte critiche ritrovarmelo sul PSN in esclusiva per PS4, nonostante il gioco possa girare benissimo su PS3 e PS Vita dove sarebbe anche più competitivo tecnicamente parlando, mi ha basito ma a prezzo pieno possono scordarsi che lo compravo mentre gratis è tutto un altro discorso.


Però dopo quasi 3GB di download ed averci giocato ho capito e confermo praticamente tutte le critiche rivolte al gioco che sembra una versione povera di Diablo III che riesce ad essere divertente solo in compagnia di qualche amico, online ed offline, ma presenta un gameplay con parecchie lacune.


Per prima cosa mettere i power up e le abilità a valori così alti è assurdo, prima di avere abbastanza soldi per qualche oggetto decente bisogna fare metà gioco ed a potenziare al massimo tutti gli eroi mi viene già un coccolone.
Capisco il concetto di mettere qualcosa per spingere i giocatori a rigiocare ma oggetti che costano 80.000 quando in un livello se ne fanno circa 10.000 solo per la personalizzazione estetica del personaggio è un mero trucco per cercare di allungare un brodo che sa già di acqua.


Dopo lo sballo iniziale dovuto al giocare nuovamente a Gauntlet ho notato molti difetti e sostanzialmente tutto quello che rende Diablo un gran gioco qui manca ma non si tratta neanche dell'esperienza arcade di trent'anni fa quindi questo ibrido non mi ha convinto e sono felicissimo di non averci speso neanche un soldo.


Invece storia opposta per Overlord che nasce nel 2007 su X-box 360 e poi sbarca su PS3 l'anno successivo in versione Raising Hell facendomi storcere il naso per la sua natura ibrida di strategico action.
Infatti quello che sembrava il ritorno di un mito come Doungeon Keeper si era rivelato un giochino carino ma poco performante salvato solo dai testi scritti da Rhianna Pratchett, si è la figlia di Terry Pratchett scomparso a marzo del 2015.


Anche il secondo capitolo di Overlord uscito nel 2009 sia per PS3 che 360 non mi ha colpito, ce l’ho in collezione ma praticamente non l’ho giocato, quindi quando Overlord La Compagnia del Flagello ha fatto la sua comparsa in versione digitale sul PSN della Playstation 4 non gli ho dato molto peso. Grosso errore!


Avendolo preso con i saldi sulla scia dei bei ricordi di Gauntlet, poi infrantisi con il gioco, mi sono ritrovato a scaricare quasi 6GB di pura bellezza ed humor nero.
Questa volta i ragazzi di Codemasters hanno cambiato strada proponendo principalmente un gioco d’azione con parti strategiche con l’uso dei serventi ma basti pensare che per la prima volta non si usa un Overlord e la differenza risulta palese.


Infatti adesso combattere le cose buone per recuperare il Netherheart è fondamentale e per farlo bisogna usare uno dei quattro prescelti, personalmente ho optato per Inferna la guerriera di fuoco anche se il nano non è male, e combattere orde di sventurati per fare risorgere l'Overlord.


L’umorismo di Rhianna Pratchett è particolarmente accentuato nei dialoghi fuori di testa con i serventi pazzoidi ed il character design è ben curato.
La grafica nonostante la visuale dall'alto fa il suo dovere e regala alcuni paesaggi davvero epici mentre il sonoro con le sue voci in inglese  fa il suo dovere.


Per arrivare alla fine dei tre atti, più il prologo iniziale, bisogna addentrarsi in un mondo oscuro e fuori di melone che rende omaggio ai veri signori del male e regala ore di divertimento in una campagna ben articolata.


Insomma questo cambio di rotta mi ha favorevolmente colpito e mi ci sono divertito molto ma soprattutto a differenza di Gauntlet è possibile personalizzare i serventi e potenziare gli eroi dopo ogni livello perché la progressione è ben calcolata e spinge a giocare per fare ancora qualcosa invece che fare le stesse cose mille volte per sbloccare gli upgrade.


Questo mi ha fatto pensare come ormai Gauntlet sia un nome storico che non riesce a tenere il passo con i giochi più moderni e stilosi che cercano di innovarsi e presentare qualcosa di valido ad ogni nuova uscita.
Quindi posso affermare che la nuova incarnazione di Overlord batte a mani basse quella di Gauntlet, che si salva solo grazie al multiplayer immeidato, e per quanto mi scocci vedere un marchio della mia infanzia distrutto e sfruttato male preferisco giocare qualcosa di soddisfacente invece di annegare nei ricordi. Overlord La Compagnia del Flagello è una figata, giocateci!

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