Oggi 12 marzo è una data importante per il mondo videoludico, anche se la maggior parte dei giocatori lo ignora, infatti oggi in Giappone esce Ryu ga Gotoku Zero Chikai no Basho per PS3 e PS4!
Visto che SEGA ha deciso di chiudere il settore console probabilmente questo prequel incentrato sulla giovinezza di Kiryu e Majima sarà l'ultimo titolo della saga, un epopea che dura da oltre dieci anni e che almeno in oriente riscuote un successo clamoroso portando ogni nuova uscita in vetta alle classifiche di vendita.
Visto che SEGA ha deciso di chiudere il settore console probabilmente questo prequel incentrato sulla giovinezza di Kiryu e Majima sarà l'ultimo titolo della saga, un epopea che dura da oltre dieci anni e che almeno in oriente riscuote un successo clamoroso portando ogni nuova uscita in vetta alle classifiche di vendita.
Sorte diversa invece per la versione occidentale ribattezzata Yakuza, che non è proprio la traduzione del titolo, e che si è arenata con il quarto capitolo mentre in Giappone sono usciti altri tre giochi in questi anni e con lo Zero fanno quattro.
Ecco perché ho preso questa serie import e se non ci sono problemi dovrei ricevere il nuovo capitolo nel giro di una settimana.
Andiamo dunque a vedere perché e percome questo gioco mi piace tanto e tutte le sue varie incarnazioni.
Il primo Ryu ga Gotoku nasce come variante di Shenmue incentrato sulla criminalità e ne mantiene alcuni spunti, purtroppo viene eliminato il ciclo a tempo giorno-notte per fare posto ad un gameplay più lineare dove gran parte dei negozi e degli eventi di Kamurocho sono sempre disponibili.
Resta il combattimento in stile picchiaduro con tanto di maestri che insegnano nuove mosse ed un sistema di level up simile ad un GDR che permette una certa personalizzazione delle abilità di Kiryu.
Per l'epoca si trattò di un ottimo titolo che arriva in occidente solo nel 2006, un anno dopo la versione giapponese, con il titolo Yakuza
Lo giocai per la prima volta per caso ma non mi colpì molto perché all'epoca ero in fissa con i picchiaduro 2D, come anche adesso, ed i giochi di ruolo a turni più classici.
Poi nel 2007 è uscito il secondo capitolo che arriva in occidente solo dopo l'estate del 2008 e visto che non avevo ancora finito il primo mi rimisi a giocarli entrambi e fu subito amore.
Forse affrontandolo con uno spirito più action, unito al nuovo invasamento per i film di Takashi Miike e di Kitano, mi sono ricreduto ed ho apprezzato un gameplay profondo ed un ottima trama poliziesca basata sull'onore ed il tradimento degli Yakuza ed i loro legami politici in un contesto molto più realistico dei vari GTA.
Forse affrontandolo con uno spirito più action, unito al nuovo invasamento per i film di Takashi Miike e di Kitano, mi sono ricreduto ed ho apprezzato un gameplay profondo ed un ottima trama poliziesca basata sull'onore ed il tradimento degli Yakuza ed i loro legami politici in un contesto molto più realistico dei vari GTA.
Nel sequel la trama si infittisce e viene introdotta la location di Osaka ed un nuovo nemico carismatico, Ryuji Goda che farà il suo ritorno nei vari spin off della serie, ed i minigiochi e le missioni secondarie rendono il titolo un vero capolavoro.
Piccola nota di colore, il plot dei primi due giochi è stato scritto da Hase Seishū famoso scrittore di Yakuza Novel come un unica grande storia, tipo il Padrino, ed ancora adesso è il miglior arco narrativo della saga.
Takashi Miike nel 2007 dirige l'adattamento live action ribattezzato per l'occidente Like a Dragon, traduzione di Ryu ga Gotoku, ed il regista aveva già adattato The City of Lost Souls un altro dei romanzi di Hase Seishū giusto per dire che la qualità dei due autori conta e si vede in queste pellicole.
Takashi Miike nel 2007 dirige l'adattamento live action ribattezzato per l'occidente Like a Dragon, traduzione di Ryu ga Gotoku, ed il regista aveva già adattato The City of Lost Souls un altro dei romanzi di Hase Seishū giusto per dire che la qualità dei due autori conta e si vede in queste pellicole.
Passa il tempo e si salta alla generazione successiva così la saga arriva su PS3 nel 2008 in Giappone e per noi occidentali ciccia, purtroppo l'ottimo Ryu ga Gotoku Kenzan non vedrà mai la luce al di fuori del Sol Levante.
Si tratta di una grossa perdita perché l'ambientazione giapponese feudale in cui l'antenato di Kiryu altri non è che colui che avrà il nome di Musashi Miyamoto, uno dei miei personaggi storici preferiti, ed il gameplay sono un grosso passo avanti.
Il gioco è tecnicamente uno spettacolo ed il sistema di combattimento rinnovato, con l'uso di svariate armi da taglio tra cui le due spade, il famoso stile Niten Ichi-Ryu creato appunto da Musashi, lo rendono forse il gioco più versatile della saga.
Ryu ga Gotoku 3 arriva su PS3 nel 2009 ma per noi occidentali bisognerà aspettare sino al 2010 per giocarlo e tra l'altro con vistose censure sulle nuove funzioni degli appuntamenti.
Così presi la decisione di averlo anche import e da allora ho privilegiato la versione giapponese e poi per scrupolo colleziono quello PAL giusto per rigiocarlo capendo meglio la trama.
Così presi la decisione di averlo anche import e da allora ho privilegiato la versione giapponese e poi per scrupolo colleziono quello PAL giusto per rigiocarlo capendo meglio la trama.
Tra le due copertine quella giapponese è troppo più stilosa |
Il terzo capitolo segue il filone del secondo con una nuova location iniziale per poi tornare a Kamurocho per incontrare nuovamente vecchie conoscenze come Majima e nuovi spietati Yakuza.
Il legame tra Kiryu e Haruka diventa più importante, con tanti minigiochi e quest incentrate sui ragazzi dell'orfanotrofio, il sistema delle rivelazioni viene migliorato e le mosse HEAT risultano spettacolari.
Il legame tra Kiryu e Haruka diventa più importante, con tanti minigiochi e quest incentrate sui ragazzi dell'orfanotrofio, il sistema delle rivelazioni viene migliorato e le mosse HEAT risultano spettacolari.
Purtroppo l'uso delle armi visto in Kenzan non viene implementato ma la città offre molti svaghi tra cui il mahjong che per qualche ragione è stato considerato diseducativo nella versione occidentale e rimosso.
Per questo trovo la versione PAL davvero scadente e molti contenuti base sono stati spacciati per DLC e dati in seguito.
Per questo trovo la versione PAL davvero scadente e molti contenuti base sono stati spacciati per DLC e dati in seguito.
Quindi nel 2010 arriva Ryu ga Gotoku 4 Densetsu o Tsugumono che cerca di rinnovare la formula togliendo in parte il ruolo di protagonista a Kiryu e facendolo affiancare da altri tre personaggi così da avere quattro punti di vista diversi ed una storia molto articolata.
Purtroppo i limiti tecnici incominciano a palesarsi, se Kenzan era strepitoso ed il 3 molto definito qui le aree più grandi e dettagliate lasciano margine a troppi errori grafici nelle collisioni ed un eccessivo pop up facendo notare il distacco tra le ottime cut scene ed i combattimenti da strada.
Questo non toglie che sia un gran gioco e la suddivisione in quattro archi narrativi concatenati rende davvero interessante la storia anche se tutto continua a ruotare sui segreti nascosti negli eventi dei primi capitoli.
Come al solito arriva un anno dopo da noi ma ormai avevo scelto di prenderli subito import ed almeno come gameplay il quarto capitolo è ricco di sorprese e cose da fare godibilissime anche in giapponese.
Il combat system risulta più veloce ed ogni personaggio ha il suo stile di lotta unico e le zone di combattimento urbano sono più vaste con un maggiore numero di nemici a schermo.
Il combat system risulta più veloce ed ogni personaggio ha il suo stile di lotta unico e le zone di combattimento urbano sono più vaste con un maggiore numero di nemici a schermo.
Seguendo la scia del ritrovato amore per gli zombie anche il titolo SEGA imbocca questa strada e così nel 2011 nasce Ryu ga Gotoku Of the End, il capitolo peggiore di sempre.
Ormai il motore grafico vacilla e le lotte contro orde di zombie e le esplosioni lo mettono a dura prova tant'è vero che più di una volta l'azione ha rallentato così tanto che avevo paura che si piantasse la console.
Le premesse erano alquanto commerciali e la cura del dettaglio davvero grossolana, giusto per far notare che era un titolo fatto di fretta, quindi gli sviluppatori hanno poi fatto marcia indietro dicendo che questo spin off, dove torna Ryuji con tanto di mano cyborg trasformabile in mitra, non fa parte della saga ma è solo un what if scherzone.
Il sistema di puntamento era atroce e molte idee puramente plagiate da Resident Evil, così come il design di molti mostri, per questo non è stata una grande esperienza giocarlo.
Quindi dopo questo flop ero pronto a perdere il mio amore per la serie ma lo splendido Ryu ga Gotoku 5 Yume, Kanaeshi Mono nel 2012 me lo ha fatto invece ritrovare.
Anche in questo nuovo capitolo viene mantenuta la dinamica dei quattro capitoli divisi da altrettanti personaggi e l'inizio con Kiryu che fa il tassista è spiazzante ma poi il gioco decolla e si scoprono diversi retroscena e moltissime chicche per gli appassionati
Tra cui i il Taiko che in quel periodo era così popolare in Giappone da essere inserito nelle sale giochi virtuali di Kamurocho anche se il titolo non era veramente un gioco SEGA, che aveva pagato per poterlo utilizzare, e poi ci sono un sacco di cose nuove davvero valide.
Insomma è stata la rinascita della saga ed uno dei capitoli che più ho apprezzato, inoltre sempre nello stesso mese è uscita anche il remake HD dei primi due capitoli così da avere tutta la saga su PS3.
Seguendo la moda dei remake lo splendido Ryu ga Gotoku 1 & 2 HD Edition fa parte della mia collezione e ne vado fiero perché le versioni originali sono nettamente superiori a quelle PAL PS2 ed hanno confermato nel mio cuore l'amore per questa serie facendomi rivalutare un po anche gli ultimi capitoli.
Dopo una pausa di due anni nel 2014 esce sia per PS3 che PS4 il nuovo spin off ambientato nuovamente nel Giappone feudale e devo dire che Ryu ga Gotoku Ishin su next gen merita molto.
Questa volta Kiryu veste i panni di Ryoma Sakamoto famoso per aver contribuito fortemente alla restaurazione, Ishin appunto, che cambierà il Giappone portandolo all'era Meiji.
Visto che il periodo storico va verso la fine del 1800 sono presenti armi da fuoco e lo stile di lotta spada e pistola che migliora quello visto in Kenzan.
Nonostante siano presenti molti dei nuovi personaggi degli ultimi Yakuza la trama è incentrata su Kiryu e non ci sono cambi di protagonista, visto che mi piace molto il periodo storico ho trovato questa scelta azzeccatissima ed Ishin risulta divertente e profondo.
Ho passato ore a combattere nell'arena e coltivare il mio orto oltre a forgiare nuove armi con il crafting ed imparare nuove mosse dai maestri, naturalmente non lo vedremo mai in versione occidentale.
Dopo una pausa di due anni nel 2014 esce sia per PS3 che PS4 il nuovo spin off ambientato nuovamente nel Giappone feudale e devo dire che Ryu ga Gotoku Ishin su next gen merita molto.
Questa volta Kiryu veste i panni di Ryoma Sakamoto famoso per aver contribuito fortemente alla restaurazione, Ishin appunto, che cambierà il Giappone portandolo all'era Meiji.
Visto che il periodo storico va verso la fine del 1800 sono presenti armi da fuoco e lo stile di lotta spada e pistola che migliora quello visto in Kenzan.
Nonostante siano presenti molti dei nuovi personaggi degli ultimi Yakuza la trama è incentrata su Kiryu e non ci sono cambi di protagonista, visto che mi piace molto il periodo storico ho trovato questa scelta azzeccatissima ed Ishin risulta divertente e profondo.
Ho passato ore a combattere nell'arena e coltivare il mio orto oltre a forgiare nuove armi con il crafting ed imparare nuove mosse dai maestri, naturalmente non lo vedremo mai in versione occidentale.
Eccoci dunque giunti al 2015 dove Kiryu ritorna protagonista, insieme a Majima, in un prequel chiamato appunto Ryu ga Gotoku Zero dove assisteremo alla scalata nella Yakuza di questi due rivali del destino, amici nemici a seconda degli eventi, in quello che probabilmente sarà l'ultimo titolo della saga.
Lo stile anni 70 mi piace un sacco e sembra ci siano un sacco di novità, tra cui il ballo da discoteca e la lotta tra ragazze senza contare le corse con le mini 4WD, ma la cosa più interessante sembra essere che SEGA ha messo in tutte le versioni asian la lingua inglese così da rendere il prodotto che è region free davvero appetibile per gli occidentali.
Questo purtroppo lo scoprirò tra un paio di giorni, sperando che non ci siano problemi ( mi tocco le balle ) e non vedo l'ora di giocarlo.
Giusto per completezza in questa retrospettiva della serie segnalo anche Kurohyou: Ryu ga Gotoku Shinshou e Kurohyou 2: Ryu ga Gotoku Ashura Hen, due titoli paralleli fatti sviluppare da SEGA al team Syn Sophia che costituiscono una storia completamente nuova con Tatsuya Ukyo come protagonista.
Usciti rispettivamente nel 2010 e 2012 questi titoli non li ho giocati quindi non riesco a dare un vero giudizio ma sembrano interessanti anche se molto ridotti dal lato tecnico.
Per chiudere in bellezza ecco la Playstation 4 serigrafata per Ryu ga Gotoku Zero in uscita solamente nel Sol Levante questo mese, devo dire che bianca con il dragone a lato è davvero spettaolare peccato che io la tengo sdraiata e e non si vedrebbe il disegno, per adesso mi accontento del gioco e spero arrivi presto nelle mie mani.
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