Questo terzo episodio dell'ottava stagione del Doctor Who è forse il primo che mi piace davvero ed unisce il mistero con elementi storici e fantastici nella giusta dose, non a caso è scritto da Mark Gatiss, e sebbene il filone di background della terra promessa continui ad imperversare la trama è un gustoso one shot che vede il leggendario Robin Hood rivaleggiare con il Dottore.
Quello che mi ha intrigato è il finto fatto storico su cui poggia l'episodio in cui alla fine si scopre che Robin di Loxley è esistito veramente e la gente però alla fine l'hai dimenticato facendolo diventare un mito invece che un fatto storico.
Questo naturalmente è dovuto anche ai robot che fanno da guardie allo sceriffo di Sherwood ed al fatto che ci sia lo zampino del Dottore.
Comunque i costumi e le ambientazioni sono ben fatte e Clara vestita da nobildonna rende davvero molto.
Sembra che il personaggio abbia ancora molto da dire nonostante teoricamente il suo ruolo sia finito.
Mitico il duello sul tronco tra Robin ed il Dottore armato solo di un.,. cucchiaio ed anni d'esperienza, tra l'altro per quanto abituato all'impossibile in questo episodio il Dottore non vuole credere all'esistenza di Robin Hood sino alla fine e questo da vita ad una serie di esilaranti gag.
Tra cui la gara di tiro con l'arco in cui si intromette il Dottore continuando a piantare frecce dentro altre frecce in modo sempre più sborone.
Il duo continua a litigare anche nelle segrete combinando pasticci ma alla fine tutto finisce bene.
Il design dei robot è particolare, con l'elmo che si apre per rivelare la faccia meccanica, e con questi nuovi nemici continua il filone degli avversari meccanizzati che credo sia il filo conduttore di questa stagione.
Comunque la preview del prossimo episodio sembra portare a tematiche horror e questo non mi dispiace, alla fine la serie si sta risollevando e Capaldi è un buon Dottore ma forse quello che non mi convincono ancora sono i nemici.
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