JoJo All Star Battle La recensione


Come spesso accade ci sono giochi basati su anime e manga che non varcano il suolo nipponico ma per fortuna questa tendenza sta diminuendo anche se come è successo per JoJo All Star Battle abbiamo dovuto aspettare ben otto mesi prima di vederlo, visto che in Giappone è uscito nel agosto 2013, in questo caso è stata una fortuna.
Sono stato davvero tentato di prenderlo giapponese e giocarci lo stesso, non ho grosse difficoltà, e quindi ho atteso solo per un motivo, la pigrizia.
Visto che era stato annunciata l'uscita PAL non avevo tutta questa fretta di recuperarlo, come invece ho subito fatto con Yakuza Ishin per PS4 che non vedrà ma la luce nel nostro paese, e dalle prime recensioni sembrava una buona scelta.


Infatti il titolo in Giappone dopo le vendite iniziali altissime, si parla di oltre 500 mila copie vendute solo nel Sol Levante il primo giorno, ha subito delle brusche frenate a causa di gravi difetti nel bilanciamento dei personaggi ed alla modalità online per sbloccare i costumi extra, adesso la versione arrivata da noi è completamente diversa grazie alle svariate patch già incluse che invece i nipponici hanno dovuto richiedere a gran voce.
Inoltre per la versione europea è stata aggiunta la modalità arcade non presente inizialmente nella versione base giapponese.


Insomma aspettare è stata una buona mossa e ne è valsa la pena perché adesso JoJo All Star Battle è davvero un picchiaduro eccezionale e non solo per i fan della serie.
Il titolo è stato affidato da Namco Bandai alle cure di CyberConnect2, gli autori dei giochi di Naruto e soprattutto del sottovalutato Asura Wrath, ma la giocabilità resta vecchio stile con combattimenti in 2D e barre per le super mosse finali.


Lo story mode ripercorre tutte le OTTO serie del manga compreso Steel Ball Run e JoJolion ma naturalmente essendo un picchiaduro si tratta principalmente di scontri intervallati da scritte per spiegare la trama, cosa non facile in JoJo, e quindi nonostante la mole di combattimenti da affrontare il tutto scorre velocemente.


La longevità è altissima e ci sono miriadi di cose da sbloccare grazie anche alla modalità campagna da affrontare online che permette di sbloccare costumi extra, voci e colori secondari, affrontando avatar di altri giocatori utilizzati dalla CPU e boss da sconfiggere in raid affrontandoli più volte.
Graficamente l'ottimo uso del cell shading rende i personaggi davvero simili a quelli del manga, come già successo per Naruto, ma quello che ho apprezzato di più sono le movenze dei personaggi e degli attacchi degli stand fedeli allo stile di Araki.

Povero Yoshikage Kira...

Il sonoro è pregevole, le voci sono in giapponese ma purtroppo le traduzioni lasciano a desiderare, hanno cambiato alcuni nomi optando per una traslitterazione diversa da quella vista nel manga così da avere la pietra rossa dell' Aja e Jean Pierre Eiffel al posto di Polnareff cosa che trovo alquanto fastidiosa.
Per fortuna grazie alla mole di contenuti e citazioni i fan saranno più che soddisfatti, anche se per le ultime saghe i personaggi scarseggiano ma sono previsti diversi DLC già usciti in Giappone, e la giocabilità è eccezionale.


Mi sono divertito parecchio a giocarlo ed in un giorno intero l'ho platinato, questo perché i trofei sono legati al raggiungimento di determinati obbiettivi e non al completamento del gioco al 100% con tutte le migliaia di collezionabili presenti, e devo dire che è stato puro piacere giocare a JoJo dopo tanto tempo.


Questo titolo mi ha catturato e l'ho divorato, ormai non riesco più a giocare gli story mode ridondanti di Naruto o Dragon Ball mentre con JoJo è stata una ventata di aria fresca, quindi lo consiglio a tutti i fan della saga ma anche agli amanti dei picchiaduro in generale perché merita davvero molto.
Si tratta di un titolo realizzato bene e pieno di chicche da scoprire che deliziano il giocatore, è così che dovrebbero essere realizzati i giochi tratti dai manga.

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