Buon compleanno Doctor Who - The Day of the Doctor 50° anniversary special


ieri si è festeggiato un compleanno importante ovvero i cinquanta anni del Dcotor Who con un episodio in contemporanea mondiale ricco di citazioni e camei di personaggi famosi.
La particolarità dell'evento non è solo che è stato trasmetto in italiano su Rai 4 ma almeno per me è il fatto che un telefilm di fantascienza sia ormai diventato una killer application, come si diceva un tempo, anche per la televisione italiana che di solito è indietro di decenni rispetto al resto del mondo.
Quindi ieri sera mi ha fatto molto piacere vedere questo special intitolato The Day of the Doctor non come un nerd sfigato ma come un telespettatore qualunque, infatti trovo che ormai i telefilm abbiano superato in qualità ed interesse del pubblico le grandi produzioni hollywoodiane ed il Dottore è tornato alla grande anche se in pochi ricordano quello vecchio.

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Naturalmente l'episodio mi è piaciuto tantissimo, la trama è ben congegnata ed intricata al punto giusto da essere interessante e ricca di colpi di scena senza però esagerare.
Mi è piaciuto molto il cameo di Billie Piper che però non interpreta Rose come ci si sarebbe aspettato ma la coscienza senziente del Momento, trovo infatti che sia stata una grande idea.


C'è anche un grande cameo verso la fine ma in pochi ricordano "questo" Dottore e la trama ruota intorno alla nuova linea narrativa che potremmo definire new generation e riesce a mettere luce su un argomento spinoso ripreso in più episodi, la distruzione di Gallifrey ad opera dello stesso Dottore. 


Per interpretare questo Dottore, distrutto dal dilemma se salvare l'universo a costa dell'estinzione della sua razza, è stato scelto John Hurt attore che mi piace molto e che ha fatto un ottima interpretazione.
Inoltre il trittico dei tre dottori composto dal decimo l'undicesimo e dallo zero, in quanto non è il dodicesimo ne il primo interpretato dal grande William Hartnell, crea scene drammatiche e comiche allo stesso tempo.


I tre dottori si scambiano batture ma creano anche scene molto intense in cui si rinfacciano i propri errori e proprio su questo ruota lo special che ha diverse trame che si fondono, come i migliori episodi delle nuove serie, ed alla fine c'è il sorpresone.


"Ci sono troppi guerrieri e chiunque può essere un eroe, allora cosa dovrei essere io... nient'altro che il Dottore."
Questa ed altre frasi mi hanno colpito come un macigno e devo dire che la sceneggiatura scritta da Moffat è davvero bella e riesce a dare lustro al cinquantesimo anniversario del Dottore con quello che sarà uno degli special più amati dai Whovians.


La prima volta che il Dottore cambiò fu decretato che avrebbe avuto solo dodici incarnazioni, questo il limite della resurrezione, ma con questo special si è visto un tredicesimo dottore infatti potevano semplicemente dire che John Hurt interpretava lo stesso Dottore di Hartnell durante la guerra ma non è così.
Il dodicesimo, di cui si vede la parte superiore del volto durante il salvataggio di Gallifrey, sarà interpretato da Peter Capaldi e per quei tre secondi di inquadratura mi è piaciuto.


Purtroppo l'annuncio di John Hurt non era stato accolto benissimo dai fans, quindi nel finale scompare, ma secondo me sarebbe stato un grande Dottore.
Peccato che in questo speciale non sia apparso Eccleston così da avere i tre dottori moderni riuniti.
Questo sembra dovuto non tanto ai suoi impegni per Thor 2, in cui interpreta Malekith il cattivone del film, ma perché tra lui e Moffat non scorre buon sangue ed è l'unico a non aver gioito del suo ruolo di Dottore anzi sembra rifiutarlo.


Sul finale c'è la scena commovente con tutti i dottori riuniti ed il quadro intitolato "La caduta di Gallifrey, non più" è una di quelle cose che entusiasma e fa venire le lacrime agli occhi allo stesso tempo.
Scusate le pessime immagini ma sono fotografie fatte ieri sera mentre guardavo lo special perché alcune scene andavano immortalate.
Insomma sono sempre più inscimmiato da questa serie e non vedo l'ora di vedere la nuova stagione con il presupposto che adesso il Dottore ha uno scopo, tornare a casa.

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