Il dilemma del porcospino afferma che tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno uno con l'altro. Ciò viene dall'idea che i porcospini possiedono aculei sulla propria schiena. Se si avvicinassero tra loro, i propri aculei finirebbero col ferire entrambi. Eppure i porcospini hanno bisogno di stare vicini per scaldarsi a vicenda. Da questo paradosso nasce il dilemma. Questo è in analogia con le relazioni tra due esseri umani. Se due persone iniziassero a prendersi cura e a fidarsi l'uno dell'altro, qualsiasi cosa spiacevole che accadesse ad uno di loro ferirebbe anche l'altro, e le incomprensioni tra i due potrebbero causare problemi ancora più grandi.
Il concetto è ideato dal filosofo tedesco Arthur Schopenhauer nel suo Parerga e paralipomena, volume II, capitolo XXXI, sezione 396.
Nella sua traduzione inglese, E.F.J. Payne traduce il tedesco Stachelschweine come porcupine, cioè porcospino.
Il racconto descrive un numero di porcospini che necessitano di accomodarsi vicino per scaldarsi e che si sforzano di trovare la distanza giusta per non ferirsi l'un l'altro. Il porcospino deve così sacrificare la necessità di riscaldarsi per non pungersi. Schopenhauer conclude che, se qualcuno avesse abbastanza calore interno, potrebbe evitare la società, nonché il dare e ricevere attriti psicologici derivanti dall'interazione sociale.
« Alcuni porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
Così il bisogno di società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità, spinge gli uomini l'uno verso l'altro; le loro molteplici repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li respingono di nuovo l'uno lontano dall'altro. La distanza media, che essi riescono finalmente a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella cortesia e nelle buone maniere.
A colui che non mantiene quella distanza, si dice in Inghilterra: keep your distance! − Con essa il bisogno del calore reciproco è soddisfatto in modo incompleto, in compenso però non si soffre delle spine altrui. − Colui, però, che possiede molto calore interno preferisce rinunciare alla società, per non dare né ricevere sensazioni sgradevoli. »
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