Dopo un bel po di tempo eccomi nuovamente a parlare di film giappo e live action, ripartiamo con un film tratto da un manga che mi è piaciuto molto ovvero Shamo. Il manga prima di perdersi con le uscite annuali e fare entrare in scena il ballerino più bravo del mondo, che vuole cimentansi nella lotta perché stufo di tutto il resto, era davvero interessante e cattivo. In realtà il manga era già scaduto con il pezzo ambientato in Cina ed il super uomo con n braccio solo, la scena del combattimento in cui Ryo si riattiva il cuore con un hadoken inverso è il massimo della truzzaggine ma questo film si basa solo sulla prima parte della serie, quella ancora vagamente realistica.
Ryo Narushima è uno studente con una bella famiglia che un giorno sbrocca ed ammazza tutti a coltellate tranne la sorella, che finirà a prostiuirsi e drogarsi tentando il suicidio, e quindi finisce in carcere ma non in uno minorile perché vista la natura disumana del suo crimine viene giudicato come un adulto e sbattuto in un carcere duro.
Qui incominciano le mille mila differenze tra la produzione cinematografica e quella cartacea, innanzitutto nel manga le violenze sessuali sul protagonista sono più esplicite ed in una scena Ryo per difendersi arriva ad evirare l'assalitore con morso.
Nel film invece la scena è vista attraverso una finestra sporca e dura pochi secondi facendola sembrare una cosa secondaria che smorza di molto i toni crudi del manga.
Poi arriva Kenji Kurokawa che nel film per qualche ragione, probabilmente per un mero lato estetico, non è un vecchio calloso con gli occhi strabici ma un uomo dal look figo che appena entra in scena fa capire che può spaccare i culi.
Più o meno il resto del film segue la trama del fumetto anche se alleggerita di alcuni pezzi e con delle scene tamarre come l'allenamento nella sala del trono sotto l'occhio di Kurokawa che beve whiskey.
Ebbene si, se sei un lottatore odiato da tutti che per fare soldi si prostituisce con le vecchie puoi comunque permetterti una stanza con un trono come i personaggi di Ken il guerriero. Un altra grossa differenza è nella scena di stupro della ragazza di Sugawara che nel manga è effettiva e Ryo lo chiama al telefono mentre abusa di lei ma nel film si sono voluti contenere forse per cercare di far sembrare il personaggio positivo e dice di non averci fatto nulla.
Nel manga invece tutti sono corrotti e cattivi, non c'è un eroe e la violenza vince sullo sport. Inoltre il film finisce con Ryo che si rialza dopo aver perso mentre nel manga lo scontro va avanti.
Devo dire però che per uno spettatore che non conosce il fumetto forse il film è più godibile, il cast non è male anche se sembrano un po troppo fighetti, la regia non mi fa impazzire e durante alcune scene non si capisce veramente niente ma forse è voluto. Ci sono scene che sarebbero dovute sembrare epiche ma che mi hanno fatto sbadigliare e gli occhi di Ryo che cambiano colore in continuazione mi schifano parecchio.
Le scene di lotta mi sono sembrate poco tecniche anche se nel complesso si guardano volentieri e più che altro manca la cattiveria come in altre parti del film, tra l'altro alcune cose succedono davvero velocemente senza dare troppe spiegazioni allo spettatore che a fine film rimane con molti dubbi.
Shamo non è propriamente un film sulle arti marziali, anche se alcuni combattimenti sono girati decentemente, ne tanto meno una fedele trasposizione del manga e gli manca quella cattiveria che avrebbe potuto renderlo grande, magari con la regia di Takashi Miike dove l'ultra violenza l'avrebbe fatta da padrone, inoltre il finale "aperto" stona tantissimo e fa sembrare il film incompleto forse per collegarlo ad un futuro seguito che da quello che so non esiste.
In definitiva è un film mediocre che non rende giustizia al manga di Izo Hasimoto e disegnato da Akio Tanaka che almeno per il primo arco narrativo mi era piaciuto moltissimo grazie ai suoi toni crudi e selvaggi.
Commenti
Posta un commento