La recensione di Iron Man 3 - hai un minuto di vita, riempilo di parole


ATTENZIONE contiene spoiler! 

Ci sono film sui super eroi e film di super eroi, Iron Man 3 è un grande film e basta.
Ero perplesso dal Mandarino meno orientale di sempre, a parte quello verde del cartoon anni 90, ma alla fine nel contesto del film convince alla grande e ci sono altre due grandi sorprese nel film che i fan coglieranno al volo ovvero AIM ed Extremis!


Nonostante siano modernizzate ed adattate al contesto, come l'orrida variante di War Machine divenuta Iron Patriot perché più politicamente corretto ed utile alla propaganda americana dopo l'attacco degli alieni, questi elementi fanno la loro porca figura ed il film regala qualche colpo di scena notevole.
Innanzitutto nonostante quello che si possa credere vedendo il trailer o conoscendo il personaggio del Mandarino non è lui il cattivo finale e giusto per sfatare il mito che vuole Rescue nel film, per chi non lo sapesse è l'armatura di Pepper Potts, le immagini e le voci che circolano riguardano semplicemente la scena in cui per salvare Pepper dall'attacco alla casa Tony la riveste con la nuova mark 42, si QUARANTADUE e ne parliamo dopo, e niente finisce li.


Questo nuovo film è diretto da Shane Black, regista di una pellicola che mi era piaciuta molto ovvero Kiss kiss bang bang sempre con Robert Downey Jr, che va a sostituire Jon Favreau dando al film un impronta più epica ed umana.


Una piccola curiosità, il regista dei primi due film è anche un attore ed interpreta Happy Hogan la guardia del corpo di Tony Stark ed adesso di Pepper Potts che rappresenta il punto focale del film facendo da perno ai sentimenti di Stark ed inducendolo a dare la caccia al Mandarino per fermare i suoi attacchi terroristici.


Infatti Iron Man è quasi secondario e non si vede quasi per niente nella parte centrale del film per tutto quel tempo la fa da padrone un Tony Stark stanco e ferito alla ricerca della verità, che soffre di attacchi di panico ma non si arrende, ed è pronto a combattere ed affrontare nemici sovrumani senza l'ausilio della sua armatura. Trovo infatti che questo personaggio sia più maturo e meno scanzonato di quello visto nei precedenti film ed anche il pericolo è maggiore non essendo incentrato sulla figura di Tony Stark ma sulla sicurezza nazionale ed il terrorismo globale.


La figura del Mandarino per quanto distorta risulta molto carismatica e ci regala la splendida frase che fa da titolo alla recensione e l'interpretazione di Ben Kingsley, che ricordiamo con affetto nei panni di Ghandi e per la sua ottima interpretazione in Shutter Island, ci dona un personaggio incredibile e sconvolgente, a tratti grottesco nella sua comicità, che pur deludendo come villain riesce a restare nei cuori dello spettatore.


La prima apparizione del Mandarino risale al 1964 in Tales of suspense 50 ed aveva un aspetto molto diverso da quello che i fan conoscono, era una sorta di caricatura del classico cinese e portava una maschera ridicola ed una grossa M viola sul vestito.


Col tempo è diventato uno degli avversari più irriducibili di Iron Man, un pò come il dottor Destino per i Fantastici Quattro, e credo che tutti si aspettassero uno scontro mortale tra lui ed Iron Man in questo terzo film invece le cose sono molto diverse da quelle che sembrano ma il finale è pieno d'azione e non deluderà chi voleva esplosioni a profusione e tante, ma tante, armature.


Alcune armature erano già state rese note dalla Marvel per far pubblicità al film ed altre si vedono appena per qualche secondo ma l'effetto finale è notevole.
Infatti come suggerisce il fatto che l'armatura color big bubble sia il modello 42 che ne sono circa quaranta prima ed arrivano in forze nel finale che per certi versi, a mente fredda il giorno dopo averlo visto, mi sembra un po esagerato.
Come dicevo prima il film si basa su Tony Stark che dimostra di essere un eroe anche senza l'armatura quindi la battle royale finale stona ma sul momento galvanizza parecchio.


Anche la seconda figura femminile, quella della dottoressa Maya Mansen interpretata da Rebecca Hall, non regge il confronto ne con Gwyneth Paltrow ne con la Vedova Nera della Johanson del precedente film risultando alquanto scialba anche se susciterà l'interesse di molti nerd.


Però bisogna dire che è un personaggio realmente esistente nel mondo Marvel ed infatti è una ricercatrice e vecchia amica di Tony Stark che lavorava al progetto Extremis ma nel fumetto scritto da Warren Ellis si trattava di un tecnovirus in grado di controllare le macchine mentre nel film è una sorta di modifica genetica che rende superuomini facendo ricrescere arti e guarendo ferite, dando un forza sovrumana e la capacità di diventare incandescenti, ed occasionalmente di esplodere accidentalmente come piccole bombe.


Anche Aldrich Killian, interpretato da Guy Pearce, è un personaggio della miniserie Extremis ma il suo ruolo è molto diverso visto che viene trovato morto all'inizio della storia, dando il via agli eventi, ed è il vero creatore del virus alla FuturePharm ma nel film ha un ruolo completamente principale diventando il capo del AIM che invece nei fumetti non è un associazione legata al governo ma un gruppo terroristico guidato da M.O.D.O.K. e nasceva come divisione scentifica dell'Hydra durante la seconda guerra mondiale e vuol dire Advanced Idea Mechanics.
Tutto sommato non mi esalta come personaggio e lo trovo il cattivo meno interessante dei tre film anche se forse quello più potente e che ha creato più problemi ad Iron man.


Tra le altre cose che non mi hanno convinto molto c'è la politicizzazione di War Machine ed il fatto che nonostante vengano fatti molti riferimenti agli Avengers sembra che la minaccia terroristica del Mandarino sia una cosa da risolvere in casa con la spiegazione che il governo deve dimostrare di essere forte da solo e per questo manda Iron Patriot in giro nel medio oriente ad importare la democrazia facendo la figura dei fessi.
Anche il bambino che aiuta Tony Stark ed instaura con lui un rapporto di amicizia risulta un pò smieloso e quelle scene sembrano girate sul set dei Gremlins.
Invece come al solito il cameo di Stan Lee è veloce ma simpatico, ed il film è pieno di citazioni e camei che attizzeranno i fan della Marvel.


In definitiva il film è ben riuscito, con un buon ritmo e scene divertenti ed adrenaliniche, trovo che questo film sia molto più profondo dei precedenti e sebbene sul piano fumettistico sia pieno di imprecisioni e sconvolgimenti narrativi sul piano cinematografico rende parecchio riuscendo a mantenere degli standard elevatissimi nonostante di solito i sequel siano destinati a deludere i fan.
Anche se non si tratta di una trilogia, visto anche i collegamenti con i film degli Avengers, si può dire che questo film chiuda un ciclo di Tony Stark per prepararlo a nuove sfide e ne consiglio caldamente la visione.
Intanto spero che facciano un cofanetto blu ray per poter avere tutti e tre i film nella qualità migliore e magari con qualche extra interessante.

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