Ebbene si, finalmente è arrivato in Italia il nuovo manga di Araki e da vero fan della serie di JoJo non potevo esimermi dal prenderlo subito, anche se in realtà l'ho letto già da tempo, e devo dire che la traduzione non mi dispiace anche se è un pochino più addolcita rispetto alle scan.
Comunque rimane una grande serie che dopo una deviazione ippica ritorna sul versante stand e propone una nuova Morio-Cho.
Infatti l’ottava serie di JoJo, il maestro Araki ci riporta a Morio, ma nella dimensione Steel Ball Run! In seguito a un violentissimo cataclisma, la città è stata completamente stravolta e l’area ha subito un mutamento morfologico impressionante. Sulla costa una ragazza trova per caso un giovane completamente nudo, che indossa solo un cappello da marinaio. Semisepolto sotto un cumulo di terra, dello sventurato si scorge quasi solo una voglia a forma di stella... Sembra proprio che si tratti di Yoshikage Kira!
Sebbene si possa notare una certa ripetitività di fondo ed alcuni trovino le citazioni di Araki una rindondanza, visto che cita se stesso e JoJo dentro JoJo, a me non dispiace anzi sono felice di rivedere alcuni personaggi in un altra veste e la qualità dei disegni e la follia delle storie è migliorata ancora.
Un altra piacevole sorpresa arrivata dalla Star Comics è The Swordsman, un manhwa ambientato in una Corea feudale nell'anno 1762, Era Joseon. Il re Yeongjo è costretto a condannare a morte il suo unico erede, accusato di ribellione. Non volendo giustiziare il proprio figlio, il sovrano cerca di organizzarne la fuga con l’aiuto di un compagno d’armi, ma le cose non vanno come previsto.
Iniziano così le avventure del giovane principe e dei suoi fidati compari che si ispirato a un evento realmente accaduto e mescola con maestria finzione narrativa e realtà storica.
La storia di Jae-Heon Lee ha un buon ritmo ed il primo numero è abbastanza avvincente da farmi venire voglia di leggere il secondo, cosa che non è successa con molti altri manga di cui non ho neanche voglia di parlare.
I disegni di Ki-Woo Hong mi piacciono abbastanza e sono dettagliati e realistici ed il design mi ricorda molto i vari Dynasty Warriors, e questo è un punto a favore, purtroppo come sempre sembra che la vecchiaia non sia contemplata e tutti hanno visi senza rughe ma forse è perché all'epoca l'aspettativa di vita era sui 30 anni.
Visto che sono un grande appassionato di samurai e derivati più o meno realistici accolgo molto volentieri questo fumetto, che in patria ha vinto numerosi premi ed è diventato un best seller, la serie è conclusa con il numero 9 quindi mi fa ben sperare che non si dilunghi troppo in cose inutili e mantenga un buon ritmo.
Questo invece è l'anello debole delle mie ultime letture, non che mi sia dispiaciuto ma sa tanto di già visto.
Enji Tsuzuri è uno studente delle superiori fissato con gli oroscopi. Nel giorno che gli è stato predetto essere il più fortunato della sua vita, viene investito. Quando si risveglia, davanti a lui c’è Hakuu, la ragazza chiamata “strega”. Lei ha trapiantato il cervello di Enji, l’unica parte del ragazzo rimasta illesa dopo l’incidente, nel corpo di un mostro.
Insomma dalla trama avevo già qualche dubbio ma dopo averlo letto posso tranquillamente dire che non è niente di che, solite ragazze demoni/streghe, solito ragazzino sfigato che acquisisce poteri, solita ambientazione scolastica demenziale fantasy.
Questo manga è tutto un clichè di cose già viste ed abusate che ormai non mi fanno più ridere ed in questo primo numero, dei cinque in corso, non ho trovato niente di così interessante per cui valga la pena leggere anche il secondo numero perché a differenza di Beelzebub e Blood Lad è tutto abbastanza piatto.
In poche parole ultimamente sono poche le cose che mi hanno colpito favorevolmente e mi sa che i prossimi post saranno sui manga che mi hanno deluso così almeno avrò qualcosa da scrivere senza fatica perché di cose brutte ne ho viste fin troppe ultimamente.
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