Prime impressioni su Crysis 3, Bioshock Infinite, ed Alien


Questi tre FPS non potrebbero essere più diversi tra loro ma visto che per motivi di tempo non sono riuscito a giocarne nessuno approfonditamente ecco un post con le prime impressioni su questi tre giochi che per un motivo o per l'altro sono la gioia di molti nerd.
Infatti ogniuno di questi tre giochi è stato atteso per anni ed adesso sono usciti praticamente uno attaccato all'altro, quindi vediamo come sono venuti e se gli sviluppatori sono riusciti nel loro intento.


Partiamo con il migliore e scendiamo sino al peggiore, naturalmente con questo criterio il primo di cui parlo è Bioshock Infinite che abbandona le atmosfere marine di Rapture per esplorare i cieli di Columbia nel 1912.
Questo cambio d'ambientazione è utile non solo a rinnovare il brand e rinfrescare una meccanica di gioco che già nel secondo capotolo era diventata stantia ma serve soprattutto per creare un nuovo fantastico scenario che riesce ad essere intrigante e cattura l'attenziome del giocagore, se avevate apprezzato le atmosfere degradante di Rapture allora questo nuovo eden vi affascinerà tantissimo con il suo stile bigotto da paesino americano guidato da una setta religiosa.


Il gameplay non è poi così diverso ma almeno non sembra fatto con gli scarti dei precedenti capitoli ed il fatto che non sia Bioshock 3 secondo me è positivo, anche vedere il protagonista in copertina è un segno di rinnovamento che fa risaltare la maggiore cura nella storia e nei personaggi visto che di solito si cerca di fare FPS senza volto per aumentare l'immedesimazione del pubblico.


Al posto dei plasmidi c'è la bevanda Vigor che dona straordinarie qualità a chi la beve, ed in pratica funziona nello stesso modo con due modalità di fuoco a seconda di quanto viene premuto il tasto, e gli altri punti di forza del gioco sono stati mantenuti e migliorati.
Naturalmente il design di Booker Dewitt mi piace un sacco ed ha un aria da duro a metà strada tra Mad Max e Ash del reparto ferramenta.
La grafica realizzata con l'Unreal engine è ottima ma la cosa che mi ha fatto sempre impazzire di questa serie sono le musiche, il set di trofei non è male e sembra che la durata sia superiore alla media degli FPS odierni e proprio per questo adesso non ho tempo per farlo.


Una cosa interessante del design è che si basa su una versione distorta dei padri fondatori che hanno portato i doni dorati al profeta dopo che l'angelo Columbia gli ha fatto avere la rivelazione ed i monumenti a Jefferson con la pergamena, e Washington con la spada e Franklin con la chiave in versione dio greco con il corpo muscoloso ed il torso nudo sono fenomenali.
Booker Dewitt è un personaggio confuso ma avanza per uno scopo riportaci la ragazza ed annulla il debito e si muove in uno scenario onirico e surreale retto dai cardini della religione e del fanatismo dei benpensanti di Columbia che chiamano il nuovo eden a differenza di quello tecnologico e degradato di Rapture.
Padre Comstock è un antagonista carismatico e con il suo look da Mosè ayatolla guida il suo gregge difendendolo dal falso pastore e dagli odiati Vox Populi di sinistra che cercano far smarrire la retta via ai fedeli.
Insomma come per Dishonored il buon connubio tra ambientazione e gameplay è riuscito.


Invece alquanto mediocre si è rivelato Crysis 3 che nonostante le grandi potenzialità e le sparate di Crytek sul fatto che il loro motore grafico rappresenti la soglia della nuova generazione il gioco in se mi è sembrato addirittura un passo indietro rispetto a Crysis 2 che già trovo inferiore al primo stupendo, indimenticabile, magnifico Crysis.
La trama è un po campata in aria e parte con dei presupposti un troppo fantasiosi rendendo di fatto i primi due capitoli totalmente inutili, poi ci sono i tutorial di gioco mal realizzati ed un gameplay iniziale costrittivo per nulla intuitivo.


Il gioco poi si riprende ma la sensazione iniziale è alquanto sgradevole e non mi ha stimolato a proseguire nell'avventura.
Non che sia brutto ma dopo tutta la pubblicità ed i comunicati che lo dipingevano come un gioco rivoluzionario ci si aspettava qualcosa di più invece hanno aggiuno l'arco, come in molti altri giochi da un anno a questa parte sembra che sia diventata l'arma definitiva, e la trama non regge il confronto con altre trilogie più blasonate ed i personaggi hanno poco carisma.


L'ultimo naturalmente è Alien Colonial Marine che con circa cinque anni di gestazione si è rivelato, come Duke Nukem Forever, un gioco dalle grandi speranze ed idee interessanti flagellato da una realizzazione tecnica orrida e delle scelte di gameplay molto infelici.
Gli appassionati di Alien lo troveranno comunque interessante, ed in realtà non lo avrei neanche provato se non fosse per il mio amore verso la saga e come tutte le altre volte sono rimaso fortemente deluso, infatti come per Alien Versus Predator finita la magia dell'ambientazione vagamente rassomigliante ai film e l'esaltazione di giocare ad un gioco dove i nemici sono Alien ci si scontra con tutti i difetti del gioco.
Bisogna però dire che la campagna è migliore a quella dei marines di AVP uscito qualche anno fa ma non è che ci volesse tanto.


Una cosa che trovo davvero fastidiosa è la traduzione letterale di spitter e lurker che sono diventati sputacchio e guardone, infatti nei momenti di pathos sentire il commilitone urlare attento uno sputacchio oppure laggiù c'è un guardone è davvero una delle cose più ridicole che potessero fare.
Mi chiedo se l'omino prefisso al controllo qualità esista davvero perché anche se apprezzo lo sforzo di doppiare un gioco di nicchia in italiano rimango basito non tanto dalla qualità altalenante del parlato ma da queste scelte di traduzione che sono state accettate senza esitazione.


È un peccato perché con una cura maggiore poteva venire fuori un ottimo gioco, un Dead Space in soggettiva con atmosfere da brivido invece solo gli appassionati riusciranno a chiudere un occhio forse anche perché nel gioco online è possibile fare l'Alien ed usare le skin dei personaggi del film comprese nella finta limited edition del D1, per tutti gli altri è un gioco da prendere a poco usato senza aspettarsi grandi cose.

Insomma Bioshock Infinite me lo gusterò appena posso mentre gli altri due non mi hanno colpito particolarmente, devo dire che purtroppo il dislivello tra i giochi realizzati con un buon motore grafico, ed i soldi, risultano nettamente superiori a quelli fatti solo per passione e comunque per fare un buon gioco con delle idee interessanti ci vuole molto tempo ma almeno nel caso di Bioshock le attese sono state ripagate.

Commenti