Che amante del Giappone sarei se non glorificassi uno dei loro giochi migliori prodotto negli ultimi anni basato su uno degli aspetti più tradizionali e radicati della società nipponica, la Yakuza!
Sto naturalmente parlando della serie Ryu ga Gotoku, che letteralmente significa come il drago, e che appunta a come fulcro della storia la Yakuza tant'è che in occidente è proprio stato ribattezzato così.
Ecco quindi che in Giappone per cavalcare l'onda dei remake HD anche SEGA ha deciso di rispolverare in alta risoluzione i primi due capitoli della serie. Tecnicamente parlando il lavoro è un po altalenante perché come per Devil May Cry HD i filmati in CG sono molto sottotono visto che non beneficiano dell'aumento di definizione mentre la grafica in game è molto migliorata.
Naturalmente anche questo gioco come Yakuza 5 l'ho dovuto prendere import Asian e non si sa nulla di un eventuale uscita europea.
I responsabili commerciali di SEGA a volte fanno scelte assurde e pensano solo al mercato casalingo dove il titolo vende centinaia di migliaia di copie solo al lancio e raggiungendo in poco tempo cifre che molti giochi distribuiti in tutto il mercato neanche si sognano.
Altra scelta incomprensibile è il fatto che i titoli usciti con un anno di ritardo in europa siano anche censurati tagliando veri e propri pezzi di gioco come i mini game e gli appuntamenti con le host mentre in GTA & co. si può fare il pappone e gestire il rachet della prostituzione e lo spaccio di droga o picchiare a morte i vecchietti per rubarli i soldi ma si vede che per gli altri publisher queste cose non sono da censurare.
Ora parliamo in dettaglio di questi due giochi ed incominciamo dal primo storico titolo che ha dato il via alla serie.
Questo è l'inizio di tutto ed assistiamo alle avventure di un giovane Kiryu Kazuma che finisce in prigione per dieci anni per proteggere un amico del suo stessi clan ed una volta uscito di prigione scopre d essere stato usato e finisce immischiato in uno scontro interno del clan ed incastrato in qualcosa di più grande di lui deve combattere per la sua stessa vita e trovare il vero colpevole.
Nel secondo capitolo invece bisogna trovare un successore che possa tenere il clan unito mentre un altra organizzazione cerca di impossessarsi del loro territorio.
In questo sequel furono modificati alcuni aspetti del gameplay ed aggiunta una nuova ambientazione oltre a Kamorocho così da variare l'azione.
Quello che già all'epoca della PS2 mi aveva colpito e ancora adesso sorprende è come i personaggi siano curati sotto il punto di vista del background e delle espressioni facciali che li rendono vivi e fanno sopportare gli interminabili dialoghi sull'onore grazie ad una regia curata che ricorda quella di un film, come quelli di Takashi Miike sulla triade, e rende la storia un intricata vicenda poliziesca dai toni noir.
Il gioco ha un aggiornamento 1.01 che implementa in entrambi i capitoli la modalità EASY + HEAT UP ovvero un facile facile in cui i nemici sono molto deboli, si fa più velocemente esperienza, e la barra delle special si carica molto velocemente risultando attiva dopo pochi colpi questo è stato fatto in quanto i primi due capitoli sono molto più hardcore dei seguiti su PS3 e c'erano intere sezioni senza cure e piene di combattimenti con nemici tosti.
Rigiocare questi due titoli dopo quasi dieci anni è ancora bello e per molti versi sono più comprensibili e moderni di quando erano usciti in quanto la mia conoscenza del Giappone e della loro cultura è aumentata ed apprezzo davvero tanto l'onore puro di cui è impermeato questa saga. Qui gli Yakuza non sono solo degli squali pronti ad azzannare i poveracci ma uomini d'onore pronti a sacrificarsi e combattere sino alla morte per i loro ideali e Kiryu Kazuma è uno degli anti eroi migliori che il Giappone abbia mai prodotto.
Personalmente adoro questa serie e preferisco giocarli in giapponese, come Kenzan, invece che aspettare dei mesi per averli censurati e menomati degli elementi che lo rendono un gioco interessante.
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