Ci sono opere che trascendono il tempo e Ron Gilbert nonostante molti giovini non sappiano chi sia ha inventato alcuni dei giochi che più ho apprezzato nel corso della mia giovinezza come Monkey Island e Maniac Mansion e recentemente la trilogia di Death Spank.
Adesso torna sul mercato insieme a Double Fine, autori di Brutal Legend, Costume Quest, e Stacking per proporre sul mercato digitale The Cave.
Questa avventura ricorda molto Maniac Mansion e dopo aver scelto tre personaggi su sette, ognuno con abilità specifiche, ci si inoltra all'interno di questa caverna in grado di esaudire i desideri e mettere in luce i lati oscuri dell'animo di chi osa avventurarcisi. Una delle cose particolari di questa produzione risede nel fatto che l'unico personaggio parlante è appunto la caverna e lo fa con tutto l'umorismo a cui siamo stati abituati dai lavori precedenti di Gilbert.
Il gameplay ricorda Maniac Mansion ma addolcito per i casual gamer risultando meno punitivo del vecchio titolo, adesso la morte non porta al game over ma consente di continuare da un check point evitando la frustrazione, e regalando un ottimo titolo. Sebbene non si tratti propriamente di un punta e clicca ne di un adventure il mix è valido ed il fatto di poter giocare più volte per vedere le storie di tutti i personaggi è intrigante ed aumenta la longevità richiedendo al giocatore di completare l'avventura almeno tre volte.
Tecnicamente è molto curato ed il design dei personaggi, e la loro varietà mi piace parecchio, così si può vivere la storia dell'eroico cavaliere o del viaggiatore del tempo, del monaco buddista o dello zotico in cerca d'amore e tutto con l'irriverente verve delle prime avventure grafiche che occupano un posto speciale nel mio cuore ed in quello di tanti videogiocatori nostalgici..
Una nota negativa può essere il prezzo di quasi 13€ per un gioco comunque breve ed il fatto che abbia un set di venti trofei tutti di bronzo, il che è senza senso. Quindi consiglio prima dell'acquisto di provare bene la demo e vedere se ne vale davvero la pena anche se personalmente lo adoro già.
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