Si ritorna ai model kit di Gundam con un classico molto amato, che infatti ha ricevuto un restyling completo nella serie HGUC Revive, ovvero il Qubeley di Haman Karn che mise fine al glorioso Hyaku Shiki di Quattro in Z Gundam.
Non ho mai amato particolarmente questo modello ma il AMX-004 Qubeley è esteticamente accattivante e nella sua versione Revive un model kit incredibilmente performante.
Grazie alle diverse colorazioni non c'è bisogno di ritocchi particolari ed il modello risulta finito e rifinito al primo colpo.
Il livello di dettagli sul torso mi ha sorpreso, la scritta incisa nella plastica risalta magnificamente con un po di marker nero e tutti i vari pezzi dopo una panellatura di base rendono egregiamente.
Per quanto il modello non sia molto mobile vista la sua stazza i dettagli sono davvero notevoli e la resa visiva ottima, man mano che lo costruivo ho iniziato ad apprezzare il Qubeley e le sue forme strane ed alla fine mi ha conquistato.
La testa sono appena tre pezzi ma dopo un po che la guardavo mi sono reso conto che la sua forma assurdamente allungata si sposava benissimo con il resto del modello dando un effetto davvero particolare a differenza delle solite teste da Gundam a cui siamo abituati.
Le spalle-ali sono una delle parti più complesse e snodate del modello, sono realizzate con diversi pezzi sovrapposti che danno la colorazione finale.
Gli snodi con due poly cap unite permette una discreta mobilità ed il pezzo resta al suo poso a qualsiasi angolazione.
L'effetto finale è discreto e necessita solo di un paio di adesivi rosa nei bordi mentre le strisce principali sono colorate con la plastica e rendono bene l'effetto di profondità del pezzo.
La forma tondeggiante inizialmente non mi gasava, nell'anime rende bene ma in tre dimensioni rischia di diventare un ovetto kinder, eppure alla fine sono molto soddisfatto del risultato anche perché le plastiche sono abbastanza lucide.
Le braccia pur essendo cave hanno quelle linee aggraziate che le rendono incisive inoltre il copri polso rimane mobile e le mani sono molto stilose con le dita allungate.
Il pezzo visto così sembra sproporzionato ma una volta assemblato rende bene e le articolazioni sono molto funzionali.
I piedi nascono con una parte molto solida che li rende pesanti e piantano bene a terra il modello.
Ma la cosa più interessante è l'ossatura delle gambe che con un minimo di esoscheletro dona rigidità al pezzo ed i reattori posteriori rimangono mobili e ben sagomati.
Con la ginocchiera la gamba è completa e risulta molto performante anche se l'effettiva mobilità supera la posabilità del pezzo.
Ovvero per quanto si possano articolare le gambe senza una basetta che sorregga il pezzo, non inclusa nel kit, il Qubeley non può stare dritto quindi di base la sola posa possibile è quella in piedi con giusto qualche modifica.
Il bacino è composto da diversi pezzi ed anche qui le linee tondeggianti la fanno da padrone rendendolo diverso da tutti gli altri model kit con i fianchi rigidi.
E' stato molto divertente assemblare questi pezzi, con poche rifiniture il Qubeley prende vita ed adesso manca solo un ultimo ritocco che forse è quello più palloso ma che alla fine dona una resa visiva eccezionale, colorare tutti i funnel.
Il bello è che sono tutti e dieci staccabili quindi con un po di nero rendono parecchio anche se manca poi un action base per posizionarli cosa che in un certo senso nullifica il dettaglio e la fatica spesa nel farli rimovibili.
Così il Qubeley è pronto e sebbene da fermo non sembri un gran che devo ammettere che mi sono ricreduto e non è solo un ottimo modellino da costruire, divertente e molto appagante tecnicamente, ma ho proprio rivalutato il mobile suit e naturalmente essendo quello di Haman rientra nel mio range protagonisti ed antagonisti.
Le spalline possono anche essere abbassate e così sembra meno cicciotto e molto molto cattivo.
Considerando che il tempo di realizzo è alquanto breve può essere montato con ottimi risultati anche dai neofiti che non vogliono sbattersi troppo nei dettagli.
Anche con le ali aperte riesce ad essere accattivante ma sono i dettagli a renderlo unico ed il bello è che non richiedono sforzi successivi.
La vista laterale per quanto mostri i perni di supporto è comunque valida e le angolazioni possibili sono davvero tante.
La spada nascosta nella manica è un tocco di classe ed è realmente estraibile e dato che il Qubeley non presenta altre armi è quella principale.
Messo a confronto con il suo arcinemico ovvero il bellissimo Hyaku Shiki di prima generazione metallizzato mostra tutta la sua grandezza.
Costruire questo kit è stato più semplice del previsto e la resa più che soddisfacente, le plastiche sono ottime e si tagliano bene con pochissime sbavature, e nonostante le dimensioni con una basetta la posabilità è ottima.
Il Qubeley rinasce in ottima forma ed anche se non è tra i nemici dello Z Gundam che preferisco lo scontro con Quattro è epico nella serie quindi sono soddisfatto di averlo in collezione e gli ho riservato un posto d'onore tra i nemici importanti.
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