Eccoci al momento dei crossover improbabili e dopo aver visto il Doctor Who aiutare l'ecquipaggio dell'Enterprise tocca al mondo della DC fronteggiare una minaccia di portata incommensurabile ovvero l'incontro scontro con i Masters!
Infatti come nel più canonico dei crossover interdimensionali vecchio stile i vari personaggi si picchieranno tra di loro prima di capire chi è il vero nemico e picchiarlo tutti insieme.
A parte la trama senza senso, tipica dei crossover dimensionali tra serie che non hanno nessuna affinità, devo dire che il nuovo design dei Masters mi piace un sacco.
Sono moderni ma senza dimenticare le origini, il disegno di Dexter Soy è pulito mentre i testi di Keith Giffen non brillano per originalità ma c'è da dire che l'intervento della Justice League Dark con John Constantine è un tocco di classe notevole.
Invece non mi piace per niente il nuovo Skeletor che nella serie classica era uno dei personaggi più carismatici della serie, e villain di un certo livello ancora adesso nonostante la sua inettitudine, qui sembra un coglione dopato uscito da Diablo e che parla con le vignette gialle e testo lilla per dimostrare la sua maschiezza.
Peccato perché uno Skeletor cazzuto avrebbe alzato notevolmente l'appeal di questa serie, in questo primo numero non succede quasi nulla ed a differenza della cover ingannevole non ci sono i personaggi di spicco della DC ed a parte He-Man che picchia degli scagnozzi è un episodio completamente testuale che se aveva lo scopo di farmi entrare nello spirito giusto non ci è proprio riuscito benissimo.
Trovo che sia un crossover davvero noioso ed al di sotto degli standard pacchiani con cui ci avevano abituati con chicche quali Le Battaglie del Secolo, spero tanto nel secondo numero ma dubito che potrà soddisfarmi visto che sono più un fan dei Masters che non della DC e qui di cazzotti come nella vecchia serie tv non se ne sono visti.
Insomma testi banali e ritmi soporiferi affossano questo primo numero ma il bambino che è dentro di me continua a sperare che il trash arrivi a palate e per dovere di cronaca e follia continuerò a leggerlo.
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