Horizon Zero Dawn l'aba di una nuova umanità


L'uomo regnava su queste terre, poi arrivarono le machine e fu l'era degli Zoids!
Quanto mi piacerebbe un gioco del genere ma nonostante l'assenza dei giocattoli creati dalla Tomy, in realtà ci sono perché Guerrilla non ha inventato proprio niente, devo ammettere che Horizon Zero Dawn è un gioco che colpisce nel segno e lascia un segno nel giocatore perché la trama nonostante un forte senso di deja vu non cade mai nel banale ed ha risvolti socioculturali davvero degni di nota.


Piccola precisazione, tutti i nativi americani che si sentono insultati da questa rappresentazione videoludica dovrebbero studiare un po di storia dei loro antenati invece che aprire casinò nelle riserve.
Rost è proprio il classico indiano d'America così stereotipato, con la barba a treccia e la pelle di cinghiale come armatura, che non capisco come mai Toro Seduto non sia resuscitato per lamentarsi pure lui di certe cavolate. 


Tornando al gioco bisogna ammettere che è visivamente suggestivo e non solo per l'ottima grafica ma anche per il dettaglio di certi ambienti che non riproducono solo una valle futuristica ma  riescono a dargli uno spessore e catturare l'attenzione del giocatore.


Il sistema di caccia e le ronde dei branchi di macchine mi ricorda non solo Far Cry Primal, da cui in realtà si discosta parecchio ed ha un feeling solamente superfluo, ma anche Assassin Creed con il suo occhio dell'aquila e le uccisioni stealth dall'alto e dai ripari.
Infatti per quanto sia considerato un gioco d'azione Horizon è davvero molto strategico e soprattutto inizialmente necessita di un approccio meno aggressivo verso i branchi di nemici e la cosa mi piace molto.
Anche la precisione con l'arco, mirando ai punti deboli, e l'uso di alcune abilità rendono Horizon un gioco stiloso dove si ragiona più che combattere.


Le zone hanno diversi punti strategici ed imparare a sfruttarli è una delle cose appaganti di questo gioco dove l'arco è l'arma definitiva, come in altri giochi di fantascienza, ma anche l'ambiente circostante è un arma grazie ai lancia trappole ed altri marchingegni.
Il crafting e la ricerca delle risorse non è mai opprimente, molto interessante la scelta della riserva di erbe mediche per curarsi, e basta guardarsi in torno raccogliendo qualcosa ogni tanto per avere quasi sempre quello che serve.


Creare borse più grandi serve anche a portare più vestiti ed armi, così da essere preparato con diversi set a seconda delle esigenze invece che puntare solo all'equipaggiamento migliore, ed anche questo è un tocco di classe mica da poco. 
Se la trama non è male il doppiaggio ita invece è altalenante soprattutto con certe voci dei personaggi secondari che sono atone o semplicemente sbagliate per il personaggio più giovane o vecchio a cui vengono appiccicate.

Il gameplay migliora drasticamente dopo le prime fasi tutorial ma è il connubio tra antico e moderno da farla da padrone in un gioco che altrimenti sarebbe la fiera dello stereotipo.
Creare un free roming ormai è la norma ma realizzare un gioco che valga la pena di ricordare è tutto un altro discorso per questo Horizon grazie alla sapiente alchimia di Guerrilla si discosta dalla massa come una torta pasticciera in mezzo a quelle Cameo.


Inizialmente ho odiato Alloy perché da bambina è insopportabile ma crescendo diventa un personaggio magnifico.
Le scelte morali in certe situazioni e la sottocultura tribale in cui si trova Alloy rende intrigante la scoperta di questo mondo, grazie alle missioni secondarie che così non risultano banali diversivi per allungare il brodo, ed il fatto che non esista un season pass ne siano previsti DLC con storie aggiuntive fa sperare che Horizon sia un gioco dalla trama completa e già rifinita.


L'impatto mistico fantascientifico di Horizon Zero Dawn mi ricorda il primo mitico Assassin Creed e Mass Effect e l'assenza di funzioni online ha dato alla luce un gioco molto stabile con una patch da appena 200 MB così da godere di un single player con i fiocchi.
Personalizzazione e design vanno di pari passo e nonostante alcune funzioni siano poco chiare all'inizio anche i menù sono parte integrante del gioco e trovo un po fastidioso solo il fatto che i comandi per il corpo a corpo siano R1 e R2 cosa non proprio praticissima.
Invece sulla funzionalità della mappa mi sono ricreduto man mano che giocavo, l'anello alla Skyrim coadiuvato dai sentieri battuti permette di raggiungere in modo pratico i luoghi d'interesse e la mappa del menù con funzione GPS alla GTA passa quasi in secondo piano. 


Il viaggio veloce limitato mi aveva fatto storcere il naso, come la possibilità di salvare solo nei pressi di un falò, ma a livello di gameplay serve per non abusarne dando più mordente al gioco e rendendolo maggiormente impegnativo.
Non so ancora se il finale sarà all'altezza di questi giorni intensi di gioco, ne se Horizon sarà il gioco dell'anno per la categoria action visto che tra poco esce Nier Automata che sembra pronto a spaccare culi, ma di certo questo titolo non è una delusione e mi spiace solo non avere il tempo che merita da dedicargli.
Se eravate dubbiosi non preoccupatevi Horizon Zero Dawn è un gioco con le palle, anche se il protagonista è una ragazza che sembra uscita da Vikings, quindi in un modo o nell'altro giocateci.

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